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ShareDiversi sequestri e verbali di violazioni amministrative sono stati effettuati in questi giorni dalla Polizia Locale di Turi, unitamente agli uomini del Comando Stazione dei Carabinieri, all’indomani dell’emissione dell’ordinanza antibivacco emanata dal Sindaco. Grazie anche alle segnalazioni continue dei cittadini – spiega il Comandante della […]
TuriSharea cura di Maria Pia Iurlaro
Words . Le intervisteShareSalonicco, 12 febbraio 2022 – “La mostra sta garantendo visibilità internazionale alla Sardegna, ai suoi musei, ai suoi beni archeologici, presentandola come un punto di riferimento culturale nel Mediterraneo. Una concreta testimonianza dell’immenso patrimonio archeologico dell’Isola, in vetrina all’interno di alcuni tra i musei più importanti […]
I misteri dell'archeologia News RegioniShareCastellaneta – Dalla occasionale scoperta del ritratto di un frate celebrato sotto i portici del convento di Santa Maria Novella di Firenze ha avuto inizio la ricerca di documenti, più o meno coevi, sull’antico vescovo Benedetto Ardinghelli che fu frate domenicano a Firenze e vescovo […]
I misteri dell'archeologiaShareLa Laminetta aurea di Hipponion è ritornata, dopo essere stata esposta alla prestigiosa rassegna L’immagine invisibile, al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia nella sua affascinante sede: il Castello Normanno Svevo. Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto da Adele […]
Calabria I misteri dell'archeologiaShareDi “Ciccillo” (Uomo di Altamura) e delle ricerche relative al progetto “Karst” sui resti scheletrici del Neanderthal più antico e meglio conservato del Pianeta, non si hanno più notizie dal giorno di questo servizio (04.04.2018). Come la nuova Amministrazione comunale intenderà proseguire? Francesco Fiore, vicepresidente Ass. […]
I misteri dell'archeologiaShare di Redazione L’EVENTO SI INSERISCE NELLA IX EDIZIONE DI “BUONGIORNO CERAMICA” ORGANIZZATO DA AiCC (ASSOCIAZIONE ITALIANA CITTA’ DELLA CERAMICA) Presso la “Pinacoteca de Napoli” a Terlizzi venerdì 19 maggio è stata presentata la prima edizione di “TRADIZIONI CREATTIVE” un evento coinvolgente e stimolante per […]
Cultura
di Redazione
L’EVENTO SI INSERISCE NELLA IX EDIZIONE DI “BUONGIORNO CERAMICA” ORGANIZZATO DA AiCC (ASSOCIAZIONE ITALIANA CITTA’ DELLA CERAMICA)
Presso la “Pinacoteca de Napoli” a Terlizzi venerdì 19 maggio è stata presentata la prima edizione di “TRADIZIONI CREATTIVE” un evento coinvolgente e stimolante per tutti gli appassionati di ceramica e per coloro che desiderano scoprire la tradizione e l’innovazione nel settore.
“TRADIZIONI CREATTIVE” nasce dalla sinergia tra amministrazione comunale e Associazione “Terlizzi Experience”, e propone un’inclusiva ed originale esplorazione tra botteghe storiche e luoghi dove la ceramica artistica e artigianale prende forma ogni giorno seguendo la creatività dei maestri ceramisti. Un vero e proprio museo a cielo aperto con installazioni diffuse di manufatti in ceramica seguendo un percorso itinerante che attraversa i principali contenitori culturali cittadini. Dal 19 al 21 maggio Terlizzi celebra l’arte e l’artigianato ceramico come punto di riferimento per la cultura ceramica in Italia.
Alla presentazione è seguito un simposio cui hanno preso parte di Michelangelo De Palma (Assessore alle attività produttive), Daniela Zappatore (Assessore alla cultura), Francesco Paolicelli (Presidente IV Commissione Regione Puglia), Antonio Colì (Presidente nazionale Federazione Artistico di Confartigianato), Lorenzo Minnielli (Puglia Sviluppo SpA), Roberto Covolo (Comune di Bari – Responsabile Economia Urbana), Rocco Lauciello (Presidente regionale UNPLI), e Michelangelo De Chirico (Sindaco di Terlizzi).
Il dibattito è stato moderato da Cristina Negro – Giornalista.
Terlizzi dallo scorso 15 dicembre 2022, ai sensi della legge 9 luglio 1990 n. 188 che tutela la Ceramica Artistica e Tradizionale e la Ceramica di qualità, è stata dichiarata dall’ex MISE, ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “Comune di affermata Tradizione Ceramica”.
Il riconoscimento apre uno scenario nuovo fatto di percorso di tutela, di promozione, di valorizzazione e di sviluppo del settore dell’antica arte della ceramica. Terlizzi potrà partecipare a bandi tematici e rientrare tra i comuni beneficiari di fondi Regionali, Ministeriali ed Europei.
Fino al 15 dicembre 2022 in Puglia si contavano solo 3 Comuni con questo riconoscimento, ora si aggiungono Terlizzi, Rutigliano e San Pietro in Lama.
Terlizzi riceve inoltre un ulteriore riconoscimento. Rispondendo all’avviso pubblico della Regione Puglia per “Attività storiche” e di tradizione della Puglia emanato con l’obiettivo di riconoscere le tradizioni territoriali che costituiscono testimonianza della storia, dell’arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale del territorio pugliese, la bottega con i requisiti di “bottega più antica di Puglia” è stata riconosciuta Ceramiche Saldarelli di Umberto Saldarelli, fornace terlizzese in attività da oltre 200 anni essendo nata nel 1817.
Altre tre “Botteghe Storiche” riconosciute sono terlizzesi e sono la D’Aniello Tradizioni, Centro Stampa Terlizzi e lo storico barbiere Del Vecchio. Le “Botteghe storiche” sono state premiate durante la cerimonia di presentazione di “Tradizioni Creattive” dal Consigliere Regionale Francesco Paolicelli.
Nel programma delle tre giornate di “Tradizioni Creattive” si parte dalla Pinacoteca de Napoli dove sono sistemate le installazioni in ceramica ed i manufatti floreali a cura di Terlizzi Experience, il suggestivo MINGOTAURO studiato e realizzato dall’Architetto Tiziana Veneto, i busti di Giacomo Gesmundo, e ancora l’allestimento delle opere degli artisti locali a cura di ADSUM Arte Contemporanea.
Al Dante Divino Convivio, fronte Pinacoteca, sono in mostra alcuni manufatti realizzati con l’antica arte d’incisione a cura di “I Rosoni di Puglia” di D’Aniello Tradizioni.
Nell’antico Chiostro delle Clarisse fanno bella mostra le installazioni di Arredo Urbano, pannelli decorativi realizzati dagli alunni del liceo Artistico di Corato “IISS Federico II Stupor Mundi” guidati dal Prof. Giuseppe Vallarelli e dalla coordinatrice prof.ssa Donatella Di Bisceglie.
Oceano di storie, il Mediterraneo è la mostra di manufatti in ceramica sul tema mare a cura degli alunni dell’indirizzo di Design Ceramica seguiti dalla prof.ssa Donatella Di Bisceglie e Nicoletta Minutilli.
E ancora la Torretta Pozzo Rosso con la Ceramica Esperienzale dall’antica arte giapponese Raku curata da Paolo De Santoli.
Una grande festa di contaminazioni di varie professionalità e forme di arte che per la prima volta a Terlizzi registra la partecipazione corale di più di venti esercizi artigianali e commerciali, antiche botteghe e laboratori, ceramisti, artisti della pittura, insegnanti e alunni, musei, associazioni, artisti e altri operatori del territorio, il tutto arricchito dall’evento parallelo “I Sapori della ceramica” che coinvolge esercizi della ristorazione attraverso un viaggio sensoriale a base di enogastronomia locale da proporre ai visitatori.
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TuriDiversi sequestri e verbali di violazioni amministrative sono stati effettuati in questi giorni dalla Polizia Locale di Turi, unitamente agli uomini del Comando Stazione dei Carabinieri, all’indomani dell’emissione dell’ordinanza antibivacco emanata dal Sindaco.
Grazie anche alle segnalazioni continue dei cittadini – spiega il Comandante della Polizia Locale Dott. Nicola Leone – stiamo cercando di mappare i siti in cui il fenomeno del bivacco comincia a sortire i primi effetti dato ormai l’imminente avvio della raccolta cerasicola.
Infatti, molti lavoratori stagionali, in attesa di trovare un’occupazione, si accampano con tende, veicoli e sistemazioni di fortuna in diversi posti del territorio, occupando anche parte di spazi pubblici in cui donne, bambini e soprattutto anziani trascorrono il tempo libero.
La presenza costante della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine attraverso mirati interventi di prevenzione e repressione del fenomeno del bivacco – conclude il Comandante – consentono di garantire maggiori standards qualitativi di percezione della sicurezza (inteso come bene pubblico da tutelare!) da parte dei cittadini.
I controlli proseguiranno nei prossimi giorni.
Share Una bella ed utile iniziativa che andrebbe ripetuta con una programmazione su tutto il territorio barese, pronta a diffondere il legame fra teatro musicale e musica classica e operistica. Era questa una interessante intenzione che si è colta nel Teatro Piccinni di Bari (sabato […]
MusicaRealtàUna bella ed utile iniziativa che andrebbe ripetuta con una programmazione su tutto il territorio barese, pronta a diffondere il legame fra teatro musicale e musica classica e operistica. Era questa una interessante intenzione che si è colta nel Teatro Piccinni di Bari (sabato 6 maggio) a cura della ICO- Orchestra Metropolitana di BARI grazie ad una idea-guida ispirata dal suo direttore artistico il m° Vito Clemente (che si avvaleva della collaborazione di Alessandra Savio della cooperativa culturale ‘mamamma’ la quale si propone, appunto, di avvicinare sempre di più e meglio le scuole del nostro territorio ai concerti della nostra Orchestra Sinfonica).
E dunque, la musica del ‘700 è risuonata nel nome del barese Niccolò Piccinni (1728-1800) e di altri due grandi musicisti del Secolo dei Lumi. Sotto la sigla SUONIAMO INSIEME. MUSICAMAESTRO si è dato il via alla manifestazione che vedeva la Orchestra cittadina – per altro molto ben diretta dal giovane m° Nicola Colafelice- avvicinare quasi 400 vocianti ma disciplinati ragazzini della scuola barese (alcuni accompagnati dai loro genitori) alla musica del XVIII secolo: operazione oggettivamente non agevole. Si è incominciato con un brano non facile all’ascolto dato dalla ouverture della tragèdie lyrique piccinniana Pénélope una delle ultime opere che il barese scrisse mentre era a Parigi, musicista alla corte del re Luigi XVI. Partendo da qui, era come se Piccinni presentasse il suo “collega” napoletano Domenico Cimarosa (1786-1793) che parlava ai ragazzi della scuola barese, con la verve e la voce del baritono Carlo Sgura per via di quell’Intermezzo à la page.
Infine il programma si è chiuso sulle note e sugli strumenti della Kindersinfonie di col diretto coinvolgimento dei maestri della Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari perché alcuni ragazzini di quella scuola barese (Carrante) sono stati chiamati sul palcoscenico avendo tra le mani alcuni strumenti-giocattolo che hanno suonato a ritmo, e proprio su quelle melodie settecentesche. Insomma, tutti hanno fatto musica insieme, ragazzi ed adulti, e gli stessi professionisti della ICO sotto la bacchetta del direttore d’orchestra il m° Colafelice hanno permesso di spiegare, concretamente, come si raggiunge un obiettivo: capire ‘dal di dentro’ come opera una orchestra sinfonica per preparare, studiare e poi eseguire un brano musicale, qualunque esso sia. Sarebbe proprio il caso che simili iniziative fossero programmate e realizzate a catena a Bari e nella provincia, con la finalità di allargare la base di fruizione di una musica che oggi è sempre bene chiamare «Musica d’Arte».
(prof. Pierfranco Moliterni)
Foto : Wikipedia
Share Lunedì 24 aprile, alle ore 19.30 nell’Auditorium comunale di Adelfia, in occasione della Festa della Liberazione, il Circolo Arci “Pier Paolo Pasolini” di Adelfia, organizza il Concerto” Acquerello Napoletano ” con Nunzia Carrozza, voce e piano e Pino Mazzarano, chitarra. Acquerello napoletano è un […]
AdelfiaLunedì 24 aprile, alle ore 19.30 nell’Auditorium comunale di Adelfia, in occasione della Festa della Liberazione, il Circolo Arci “Pier Paolo Pasolini” di Adelfia, organizza il Concerto” Acquerello Napoletano ” con Nunzia Carrozza, voce e piano e Pino Mazzarano, chitarra. Acquerello napoletano è un repertorio di musica napoletana per omaggiare la città partenopea. L’idea dei musicisti Pino Mazzarano e Nunzia Carrozza è quella di accompagnare gli ascoltatori in un viaggio d’autore attraverso il linguaggio napoletano (dal web).
Ingresso Libero.
Share Pierfranco Moliterni Musica delle bande cittadine insieme a Religione e Fede si sono ritrovate, in tanti piccoli e grandi centri che ne conservano la secolare tradizione e la storia. E questo è vero considerando che un personaggio famosissimo come è il m° Riccardo Muti […]
MusicaRealtàPierfranco Moliterni
Musica delle bande cittadine insieme a Religione e Fede si sono ritrovate, in tanti piccoli e grandi centri che ne conservano la secolare tradizione e la storia. E questo è vero considerando che un personaggio famosissimo come è il m° Riccardo Muti – nato a Napoli ma originario di Molfetta dove è vissuto sino alla avanzata adolescenza – continua ad essere presente nella cittadina in specie durante la Settimana Santa e proprio per seguire in incognito, nascosto tra i fedeli, la processione del Sabato Santo che avanza sulle note del Gran Complesso Bandistico Santa Cecilia: banda musicale molfettese che, da sempre, accompagna le statue e i simulacri religiosi della Passione.
Il maestro non dimentica mai le sue origini musicali molfettesi e non solo, quando andava a scuola e studiava pianoforte, privatamente, per prepararsi all’esame del ‘diplomino’ al Conservatorio di Bari; poi Muti si trasferì a Napoli-Conservatorio e si diplomò brillantemente in pianoforte alla scuola del m° Vincenzo Vitale e di lì poi andò a Milano allievo di direzione d’orchestra di Antonino Votto (costui era seguace di Toscanini!) diplomandosi in appena quattro anni e dando vita alla straordinaria carriera direttoriale che conosciamo. Nella Molfetta di quest’anno Muti ha seguito il sabato della Settimana Santa e la banda cittadina che suonava la marcia funebre U’ Conzasiegge, egli attento, come faceva da ragazzo a questa esecuzione, per poi complimentarsi col m° Turturro direttore della banda locale di oggi.
CONZASIEGGE è una espressione dialettale molfettese con cui s’individua l’antico mestiere di chi ripara le sedie; la melodia bandistica richiama l’attenzione di tutti alla processione e prende il titolo di una tra le più famose marce funebri di Vincenzo Valente (1830-1908). Dunque un momento bellissimo, un onore vero e proprio per Molfetta e la Puglia grazie al famoso ‘nostro’ Maestro dei maestri che, ancora oggi, si emoziona delle melodie e dei colori e dei riti della Settimana Santa.
Share (di Pierfranco Moliterni) Un notevole e raro concerto è ‘andato in onda’ sabato scorso al ‘teatro Piccinni’ di Bari, dove la benemerita Orchestra Sinfonica Metropolitana grazie al suo direttore artistico, il giovane e bravo m° Vito Clemente, ha voluto rendere omaggio a Franco Piersanti […]
MusicaRealtà(di Pierfranco Moliterni)
Un notevole e raro concerto è ‘andato in onda’ sabato scorso al ‘teatro Piccinni’ di Bari, dove la benemerita Orchestra Sinfonica Metropolitana grazie al suo direttore artistico, il giovane e bravo m° Vito Clemente, ha voluto rendere omaggio a Franco Piersanti meritevole del “Premio Ennio Morricone”, appena poche ore prima consegnato a lui all’interno di questa ultima edizione del BIF&EST, in quanto miglior compositore di musica per Cinema e TV.
Piersanti è quel che si dice «musicista a tutto tondo», famoso anche per aver legato il suo nome alla serie televisiva del commissario Montalbano in grazia di una colonna sonora lontana da richiami popolareschi siculi e invece vicina alla musica moderna di tutto rispetto. Romano di nascita, egli ha collaborato nel tempo con registi come Nanni Moretti e Gianni Amelio e poi fra il 1975 e il 1977 è stato discepolo del ’nostro’ barese-milanese, il m° Nino Rota; ha scritto altre colonne sonore ai film di Olmi, Bertolucci, Lizzani, Giordana, Crialese, Virzì. Le sue musiche hanno già ottenuto riconoscimenti internazionali, ben tre David di Donatello, due Nastri d’argento, tre premi al Festival internazionale di Taormina. Non da meno interessante è quanto da lui scritto per la musica d’arte con varie composizioni orchestrali che in parte abbiamo ascoltato in questo concerto che si apriva col suo Requiem marino dedicato «a chi ancora oggi, cercando di fuggire dalla sofferenza e sperando in una vita migliore, la perde invece finendo sul fondo del mare».
Il concerto continuava con tre brani dalle sue musiche per il film I ragazzi della via Pal e Corto Maltese e con un da noi atteso bis della colonna sonora della serie Montalbano. A tali sollecitazioni di qualità (invero rare nel panorama musicale cittadino…) ha ben risposto la compagine della Orchestra Metropolitana rafforzata da alcuni ‘aggiunti’ come il fisarmonicista Francesco Palazzo e il chitarrista Leonardo Lospalluti, nonché dalla spalla della orchestra qual è violinista Giovanni Zonno. Insomma: un concerto difficile ma ben eseguito dalla Orchestra Metropolitana alle prese con tali colonne sonore di Piersanti, provate a Bari in pochi giorni ma che invece, solitamente, in sala di registrazione filmica, si avvantaggiano di varie e lunghe sedute.
Share La violenza può mostrare la sua distruttiva esistenza sotto molte forme e peggio ancora, può colpire chiunque senza distinzione alcuna, lasciando sul campo situazioni difficili da prevedere dalle quali non sempre si può rimanere indenni.A.i.c.s. (Associazione italiana Cultura e Sport) presente sul territorio italiano […]
BariLa violenza può mostrare la sua distruttiva esistenza sotto molte forme e peggio ancora, può colpire chiunque senza distinzione alcuna, lasciando sul campo situazioni difficili da prevedere dalle quali non sempre si può rimanere indenni.
A.i.c.s. (Associazione italiana Cultura e Sport) presente sul territorio italiano è da sempre attenta nei confronti di tematiche che colpiscono soprattutto le fasce della società più deboli e quindi più a rischio devianza.
Dalla sua costituzione, negli anni ’60, Aics, attraverso i suoi soci, ha attivato progetti il cui scopo era dare delle possibilità diverse a chi vedeva la delinquenza, l’essere affiliati, essere “mafiosi” e appartenere alle cosche, come l’unica strada da seguire o l’unica soluzione.
Negli anni tanti sono stati gli ambiti di intervento: dai rioni periferici delle città, ai luoghi dove extracomunitari sono sempre più abbandonati e prede della malavita organizzata. Tanti gli strumenti utilizzati a questo scopo: lo sport, le attività di gruppo, il canto e molto ancora. I giovani, i bambini, le donne sono state le categorie su cui ha da sempre investito molta energia affinchè potessero rimanere indenni alle campane che la criminalità suona sempre più forte.
Aics è presente anche nei luoghi in cui vi sono già persone che hanno commesso errori e per questo devono scontare il prezzo del loro sbaglio. Gli istituti penitenziari sono dei complessi dove non si scontano delle pene, ma spesso possono essere anche dei luoghi dove trovare una seconda possibilità.
Dal 1982 è nato, con collaborazione del carcere di Rebibbia, la compagnia STABILE ASSAI, grazie all’idea del dott. Antonio Turco, registra e autore, nonché fondatore del progetto.
Il teatro come strumento con cui i detenuti provano a conoscersi, a capirsi e ad esprimere le proprie emozioni. Con questo principio negli anni tanti detenuti sono stati aiutati ed accompagnati nel riscatto.
I primi anni ’80 erano gli anni in cui lo Stato doveva ricostruire la propria identità dopo le stragi causate dei brigatisti e malavita organizzata come ad esempio l’uccisione dello statista Aldo Moro, la strage di piazza Fontana, l’assassinio di Piersanti Mattarella. Gli attacchi provenivano da tanti fronti ed avevano tante cause.
Bisognava vincere assolutamente una guerra interna scoppiata nel silenzio con la complicità del boom economico degli anni ’60 e ’70 e del benessere che si radicava imperterrito nelle famiglie.
Le azioni che furono adottate colpirono le organizzazioni sotto tanti fronti.
Antonio Turco, insieme al gen. Dalla Chiesa furono gli artefici di un progetto che mirava a smembrare le organizzazioni attraverso percorsi di inclusione nella società. In quegli anni partì il progetto della GIUSTIZIA RIPARATIVA.
E’ in questo contesto che nasce la compagnia “Stabile Assai”, per far riflettere su cosa è la malavita organizzata, l’essere un “boss”, un camorrista, uno stragista. Trasforma musiche popolari dei quartieri spagnoli, ad esempio, in opere musicali da portare in giro per raccontare i valori con cui nasce e cresce la malavita di domani. In ogni opera portata in scena vengono raccontate le cause, la vita quotidiana, gli stati d’animo di coloro che per forza o per volere accettano di delinquere. Tutto questo viene comunicato dalla voce di chi è costretto a pagare il prezzo allo Stato per ciò che ha scelto di essere infrangendo le regole della società in cui viveva.
La giustizia riparativa è un progetto che ha un duplice scopo: mentre raccontano ad altri cosa significa essere un detenuto, lo stesso protagonista si accorge di cosa è costretto a rinunciare, cosa era la sua vita, perché ha scelto di essere quello che lo ha portato in cella e soprattutto cosa avrebbe potuto essere se avesse avuto il coraggio di dire “NO!” a quella vita, facendo, nello stesso tempo nascere in lui la speranza e la voglia di sentirsi libero.
A Bari, grazie al Comitato Aics di Bari Aps, con la preziosa collaborazione di ANSI (Associazione Nazionale Scuole Italiane) comitato di Bari e la presenza dell’istituto SANTARELLA – DE LILLA di Bari il 27 marzo, nell’ambito del progetto dedicato ai ragazzi delle scuole medie Superiori voluto e realizzato da AncheCinema, sarà portata in scena lo spettacolo teatrale PAROLE INCATENATE della compagnia Stabile Assai.
Le voci di detenuti ed ex detenuti racconteranno e suoneranno gli amori lacerati e i ricordi più intensi che non saranno più vissuti. Parleranno degli amori che hanno scelto di aspettare o che invece non ci saranno più. Saranno omaggiati autori che hanno segnato la nostra letteratura contemporanea: da Pasolini e Viviani a Buttitta, Balestreri e Di Giacomo per enfatizzare l’importanza del percorso che la Compagnia Stabile Assai permette ai detenuti che accettano di farne parte.
Regia di Antonio Turco, attori: Tamara Boccia pedagogista, Giovanni Arcuri e Max Taddeini ex terroristi, Edmond Deidda ex detenuto. Musiche e arrangiamenti di Enzo Pitta, Roberto Turco, Lucio Turco.
In scena Lunedì 27 marzo presso AncheCinema a Bari.
Share Una vera e propria rarità viene da questo CD, appena pubblicato un mese fa, ma prima pensato e poi realizzato dal sempre bravo Livio Minafra: un omaggio storico double face al maestro Michele Valerio e al complesso di ottoni Orlando di Lasso. Chiediamoci allora […]
MusicaRealtàUna vera e propria rarità viene da questo CD, appena pubblicato un mese fa, ma prima pensato e poi realizzato dal sempre bravo Livio Minafra: un omaggio storico double face al maestro Michele Valerio e al complesso di ottoni Orlando di Lasso. Chiediamoci allora chi e cosa sono (e sono stati) i due soggetti di queste rarissime registrazioni, visto che ancora oggi pochi fan della musica d’arte sanno di cosa stiamo scrivendo. Innanzi tutto parliamo in breve del m° Valerio, docente di tromba e trombone al Conservatorio di Bari per ben venticinque anni, laddove egli rilanciò questi strumenti a fiato liberandoli dal vincolo ‘bandistico’ tipicamente pugliese per proiettarli invece a dimensioni storiche che si perdevano nella notte dei tempi.
Nato e vissuto nella immediata provincia barese, Michele Valerio ha esercitato la sua professione di didatta del Conservatorio barese allora diretto da Nino Rota e da lui intuì la necessità di liberare questi strumenti a fiato dalle strettoie provinciali in cui essi si immedesimavano in quanto “strumenti da banda da giro”, e cioè quasi sempre utilizzati dietro le cerimonie religiose dei santi protettori di questo o di quel paesotto. Valerio intuì invece che quegli strumenti ‘poveri’ avevano invece una loro specifica letteratura ‘colta’ e quindi meritevoli di un loro rilancio con autori come Gabrieli, Susato, Frescobaldi, Pezel. La letteratura per strumenti a fiato come appunto gli ‘ottoni’ che sono la tromba, la cornetta, il flicorno, il trombone, la tuba non hanno conosciuto qui da noi particolare fortuna; sono strumenti musicali fabbricati in ottone, di qui il nome della categoria di questi particolari strumenti, tubi di ottone variamente ricurvi dotati di una particolare imboccatura. Il suono che si ottiene è generato dalla vibrazione dell’aria che viene immessa dall’esecutore e fatta vibrare per mezzo del rapido movimento delle labbra premute contro il bocchino. Il m° Valerio esercitò benissimo la sua influenza e la sua visione anche culturale, sociale e politica delle cose musicali locali, in quanto fu lui che si battè perché la provincia di Bari avesse una propria orchestra sinfonica stabile riconosciuta dallo Stato: di qui la nascita nel 1974 della prima ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) .E non a caso, nello stesso anno esordì a Bari il gruppo chiamato “Orlando di Lasso” con Lomuto, Minafra, Scarola, Mastro, Gabriele, Palmisano, Caldarola, Petrella, Di Pinto, Giliberti, tutti allora freschi diplomati dalla scuola del loro indimenticato maestro.
(prof. Pierfranco MOLITERNI)
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MusicaRealtà
Prima di recensire il programma di quest’anno solare 2023 del Collegium Musicum di Bari ci siamo chiesti se non fosse il caso di accennare alla storia dei vari collegia europei nati in Europa (Germania-Austria) attorno al 1700.
Ebbene, con Collegium Musicum «si intendono le società musicali che sorsero nelle città tedesche e svizzero-tedesche durante la riforma protestante e che prosperarono fino alla metà del XVIII secolo. Generalmente, mentre le società come le Cantorie coltivavano la musica vocale per le esecuzioni nelle chiese, i Collegium Musicum eseguivano musica vocale e strumentale per puro piacere a scopo di intrattenimento. Ad esempio il Collegium Musicum di Lipsia, costituito prevalentemente da studenti universitari, godette di una serie di direttori particolarmente illustri, fra cui Kuhnau, Telemann e non da ultimo Johann Sebastian Bach; tutti loro composero numerosi concerti per le settimanali esibizioni».
Da questa breve scheda si evince lo scopo prioritario dei Collegia musicali come quello che a Bari opera da trent’anni su diretta ispirazione del m° Rino Marrone, il quale idea ed elabora annualmente gli appuntamenti musicali col proprio pubblico che ora si incontra, quasi settimanalmente, al teatro Abeliano.
Questa stagione a parer nostro si qualifica per talune proposte originali e interessanti scavando persino nel ‘sociale’ allorchè il 6 giugno il complesso si esibirà all’istituto per minori ‘Fornelli’ e lì incontreà i giovani che vogliono socialmente riqualificarsi anche ascoltando buona musica. Lasciamo come ovvii ma nondimeno interessanti gli appuntamenti col tradizionale Concerto di Natale, quello col Solstizio d’Estate del 21 giugno tutto musicalmente ‘clownerie’ rotiano, ovvero quello con il compositore di musica da film Franco Piersanti; invece più speciosi ci sembrano i concerti intelletualmente formativi come l’omaggio alla fotografa Lisetta Carmi del 17 ottobre, o anche alla delucidazione (vedi il famoso film Amadeus di Milos Forman) del misterioso rapporto tra Mozart e Salieri (23 maggio). Infine due altre novità ci preme sottolineare, e cioè il concerto inaugurale del Collegium Musicum che si terrà il 21 marzo con lo spettacolo Les Mariès de la Tour Eiffel di Cocteau con musiche del gruppo dei Cinque (Taileferre-Honneger-Auric-Milhaud-Poulenc) e quello del 28 novembre che vedrà un gradito ritorno in patria del flautista di livello europeo Mario Caroli.
Costui è nato a Pezze di Greco, si è diplomato in flauto a Bari-Conservatorio, a ventidue anni vince lo storico premio Kranichsteiner Musikpreis durante i Ferienkurse di Darmstadt. Solista virtuoso, il suo repertorio comprende i classici della letteratura nonché le pagine più difficili del repertorio moderno. Mario Caroli è presente in molte sedi concertistiche e collabora come solista con orchestre, ensemble e direttori prestigiosi, egli è ispiratore di varie musiche del repertorio solistico contemporaneo, e molti compositori (Dillon, Eötvös, Fedele, Ferneyhough, Kurtág, Gervasoni, Hosokawa, Jolas, Sciarrino) hanno avuto con lui un legame di lavoro. Da qualche anno Mario Caroli porta avanti anche un’attività didattica il cui scopo ruota sull’incontro tra il perfezionamento della tecnica classica e l’apprendimento di quella contemporanea, nonché sul superamento delle barriere tra il repertorio della musica antica e quello contemporaneo. Tiene masterclasses e residenze in molti Conservatori ed Università di tutta Europa, Stati Uniti e Giappone.
(prof. Pf. Moliterni- MUSICAREALTA)
Share Parliamo di prevenzione. Il 19 dicembre 2022, ore 18,30, a Rutigliano, presso il Museo Archeologico di piazza XX Settembre, il Dott. Marco Troisi, Biologo Nutrizionista, incontra, alla presenza di un cospicuo gruppo di visitatori attenti, la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, Naturopata, Mental/ Business/Sport Coach. […]
BenessereParliamo di prevenzione. Il 19 dicembre 2022, ore 18,30, a Rutigliano, presso il Museo Archeologico di piazza XX Settembre, il Dott. Marco Troisi, Biologo Nutrizionista, incontra, alla presenza di un cospicuo gruppo di visitatori attenti, la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, Naturopata, Mental/ Business/Sport Coach. Lo scopo dell’evento è favorire un clima di condivisione di idee intorno a una parola dal significato trasversale, appunto la parola “prevenzione”, capace racchiudere i temi chiave della serata, citati nel titolo: “Natura, stile di vita ed emozioni”. Cominciamo dicendo che fare prevenzione è qualcosa di molto simile a comprare un ombrello quando non piove. Questo pensiero mi accompagna spesso, soprattutto quando, girando nei nostri mercatini paesani, mi imbatto in uno slogan del tipo: “non aspettare la pioggia, acquista da noi il tuo ombrello”. Quindi immaginiamo la prevenzione come un ombrello, cioè come uno strumento utilizzato dalle persone sane (non malate) per ripararsi dai pericoli chimici, fisici o biologici – rappresentati dalla pioggia – che si incontrano ogni qual volta ci si espone a fattori di rischio, ovvero tutta quella serie di circostanze che accadono soprattutto fuori casa. Poi, a rafforzare la metafora, c’è una credenza popolare secondo cui gli ombrelli non si regalano. Allo stesso modo, la buona riuscita di un percorso nutrizionale o naturopatico non si può delegare a terzi. Mi spiego: il nutrizionista o il naturopata non si sostituisce mica al cliente nell’impegno quotidiano, bensì lo affianca in un percorso personalizzato in cui il cliente diventa sempre più consapevole di come andrebbero gestite determinate situazioni. Ma chiediamo alla Dott.ssa Iurlaro, qual è il ruolo del naturopata (spesso confuso con quello del nutrizionista) nel campo della prevenzione? “Il naturopata”, dichiara la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, “non è una professione sanitaria. Il naturopata si occupa di organizzare lo stile di vita del cliente, dando suggerimenti e, quando è necessario, orientandolo al consulto medico o di altri professionisti della salute: il nutrizionista o lo psicologo. Di fatto questo percorso, a differenza di quello psicologico, non scava a fondo nei comportamenti umani. L’obiettivo del percorso è pertanto quello di analizzare, insieme al cliente, la sua situazione presente. È infatti risaputo che, a causa dello stress, è molto comune nelle persone un disequilibrio tra lo stile di vita e il corpo: e siccome il corpo è energia, questa energia va curata. Se non si cura l’energia del corpo, il corpo si ammala. Quindi la Naturopatia è quella disciplina che, con i metodi più naturali possibili – come ad esempio l’aromaterapia o la cristalloterapia – e integrata alle tecniche di ascolto tipiche del Counseling, si occupa di riequilibrare lo stile di vita e le emozioni della persona, proprio per evitare che il suo corpo si ammali. Per esempio, bisogna imparare a programmane l’oggi, momento per momento, senza sottovalutare neppure i dettagli di quei piccoli rituali – come la doccia, la colazione o il tempo libero – affinché tutta la giornata si svolga in maniera meno caotica, più armoniosa”. D’altro canto, il nutrizionista, una professione sanitaria dall’11 gennaio 2018, occupandosi solo del percorso dietoterapico del cliente, può e deve (a mio avviso) collaborare con altre figure professionali di promozione del benessere, come il naturopata. Ne va di un tipo approccio professionale che vuol essere multidisciplinare o, per meglio dire, olistico.