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ShareParliamo di prevenzione. Il 19 dicembre 2022, ore 18,30, a Rutigliano, presso il Museo Archeologico di piazza XX Settembre, il Dott. Marco Troisi, Biologo Nutrizionista, incontra, alla presenza di un cospicuo gruppo di visitatori attenti, la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, Naturopata, Mental/ Business/Sport Coach. Lo […]
Sharea cura di Maria Pia Iurlaro
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I misteri dell'archeologiaShareUna vera e propria rarità viene da questo CD, appena pubblicato un mese fa, ma prima pensato e poi realizzato dal sempre bravo Livio Minafra: un omaggio storico double face al maestro Michele Valerio e al complesso di ottoni Orlando di Lasso. Chiediamoci allora chi […]
MusicaRealtàUna vera e propria rarità viene da questo CD, appena pubblicato un mese fa, ma prima pensato e poi realizzato dal sempre bravo Livio Minafra: un omaggio storico double face al maestro Michele Valerio e al complesso di ottoni Orlando di Lasso. Chiediamoci allora chi e cosa sono (e sono stati) i due soggetti di queste rarissime registrazioni, visto che ancora oggi pochi fan della musica d’arte sanno di cosa stiamo scrivendo. Innanzi tutto parliamo in breve del m° Valerio, docente di tromba e trombone al Conservatorio di Bari per ben venticinque anni, laddove egli rilanciò questi strumenti a fiato liberandoli dal vincolo ‘bandistico’ tipicamente pugliese per proiettarli invece a dimensioni storiche che si perdevano nella notte dei tempi.
Nato e vissuto nella immediata provincia barese, Michele Valerio ha esercitato la sua professione di didatta del Conservatorio barese allora diretto da Nino Rota e da lui intuì la necessità di liberare questi strumenti a fiato dalle strettoie provinciali in cui essi si immedesimavano in quanto “strumenti da banda da giro”, e cioè quasi sempre utilizzati dietro le cerimonie religiose dei santi protettori di questo o di quel paesotto. Valerio intuì invece che quegli strumenti ‘poveri’ avevano invece una loro specifica letteratura ‘colta’ e quindi meritevoli di un loro rilancio con autori come Gabrieli, Susato, Frescobaldi, Pezel. La letteratura per strumenti a fiato come appunto gli ‘ottoni’ che sono la tromba, la cornetta, il flicorno, il trombone, la tuba non hanno conosciuto qui da noi particolare fortuna; sono strumenti musicali fabbricati in ottone, di qui il nome della categoria di questi particolari strumenti, tubi di ottone variamente ricurvi dotati di una particolare imboccatura. Il suono che si ottiene è generato dalla vibrazione dell’aria che viene immessa dall’esecutore e fatta vibrare per mezzo del rapido movimento delle labbra premute contro il bocchino. Il m° Valerio esercitò benissimo la sua influenza e la sua visione anche culturale, sociale e politica delle cose musicali locali, in quanto fu lui che si battè perché la provincia di Bari avesse una propria orchestra sinfonica stabile riconosciuta dallo Stato: di qui la nascita nel 1974 della prima ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) .E non a caso, nello stesso anno esordì a Bari il gruppo chiamato “Orlando di Lasso” con Lomuto, Minafra, Scarola, Mastro, Gabriele, Palmisano, Caldarola, Petrella, Di Pinto, Giliberti, tutti allora freschi diplomati dalla scuola del loro indimenticato maestro.
(prof. Pierfranco MOLITERNI)
Share Prima di recensire il programma di quest’anno solare 2023 del Collegium Musicum di Bari ci siamo chiesti se non fosse il caso di accennare alla storia dei vari collegia europei nati in Europa (Germania-Austria) attorno al 1700. Ebbene, con Collegium Musicum «si intendono […]
MusicaRealtà
Prima di recensire il programma di quest’anno solare 2023 del Collegium Musicum di Bari ci siamo chiesti se non fosse il caso di accennare alla storia dei vari collegia europei nati in Europa (Germania-Austria) attorno al 1700.
Ebbene, con Collegium Musicum «si intendono le società musicali che sorsero nelle città tedesche e svizzero-tedesche durante la riforma protestante e che prosperarono fino alla metà del XVIII secolo. Generalmente, mentre le società come le Cantorie coltivavano la musica vocale per le esecuzioni nelle chiese, i Collegium Musicum eseguivano musica vocale e strumentale per puro piacere a scopo di intrattenimento. Ad esempio il Collegium Musicum di Lipsia, costituito prevalentemente da studenti universitari, godette di una serie di direttori particolarmente illustri, fra cui Kuhnau, Telemann e non da ultimo Johann Sebastian Bach; tutti loro composero numerosi concerti per le settimanali esibizioni».
Da questa breve scheda si evince lo scopo prioritario dei Collegia musicali come quello che a Bari opera da trent’anni su diretta ispirazione del m° Rino Marrone, il quale idea ed elabora annualmente gli appuntamenti musicali col proprio pubblico che ora si incontra, quasi settimanalmente, al teatro Abeliano.
Questa stagione a parer nostro si qualifica per talune proposte originali e interessanti scavando persino nel ‘sociale’ allorchè il 6 giugno il complesso si esibirà all’istituto per minori ‘Fornelli’ e lì incontreà i giovani che vogliono socialmente riqualificarsi anche ascoltando buona musica. Lasciamo come ovvii ma nondimeno interessanti gli appuntamenti col tradizionale Concerto di Natale, quello col Solstizio d’Estate del 21 giugno tutto musicalmente ‘clownerie’ rotiano, ovvero quello con il compositore di musica da film Franco Piersanti; invece più speciosi ci sembrano i concerti intelletualmente formativi come l’omaggio alla fotografa Lisetta Carmi del 17 ottobre, o anche alla delucidazione (vedi il famoso film Amadeus di Milos Forman) del misterioso rapporto tra Mozart e Salieri (23 maggio). Infine due altre novità ci preme sottolineare, e cioè il concerto inaugurale del Collegium Musicum che si terrà il 21 marzo con lo spettacolo Les Mariès de la Tour Eiffel di Cocteau con musiche del gruppo dei Cinque (Taileferre-Honneger-Auric-Milhaud-Poulenc) e quello del 28 novembre che vedrà un gradito ritorno in patria del flautista di livello europeo Mario Caroli.
Costui è nato a Pezze di Greco, si è diplomato in flauto a Bari-Conservatorio, a ventidue anni vince lo storico premio Kranichsteiner Musikpreis durante i Ferienkurse di Darmstadt. Solista virtuoso, il suo repertorio comprende i classici della letteratura nonché le pagine più difficili del repertorio moderno. Mario Caroli è presente in molte sedi concertistiche e collabora come solista con orchestre, ensemble e direttori prestigiosi, egli è ispiratore di varie musiche del repertorio solistico contemporaneo, e molti compositori (Dillon, Eötvös, Fedele, Ferneyhough, Kurtág, Gervasoni, Hosokawa, Jolas, Sciarrino) hanno avuto con lui un legame di lavoro. Da qualche anno Mario Caroli porta avanti anche un’attività didattica il cui scopo ruota sull’incontro tra il perfezionamento della tecnica classica e l’apprendimento di quella contemporanea, nonché sul superamento delle barriere tra il repertorio della musica antica e quello contemporaneo. Tiene masterclasses e residenze in molti Conservatori ed Università di tutta Europa, Stati Uniti e Giappone.
(prof. Pf. Moliterni- MUSICAREALTA)
Share Parliamo di prevenzione. Il 19 dicembre 2022, ore 18,30, a Rutigliano, presso il Museo Archeologico di piazza XX Settembre, il Dott. Marco Troisi, Biologo Nutrizionista, incontra, alla presenza di un cospicuo gruppo di visitatori attenti, la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, Naturopata, Mental/ Business/Sport Coach. […]
BenessereParliamo di prevenzione. Il 19 dicembre 2022, ore 18,30, a Rutigliano, presso il Museo Archeologico di piazza XX Settembre, il Dott. Marco Troisi, Biologo Nutrizionista, incontra, alla presenza di un cospicuo gruppo di visitatori attenti, la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, Naturopata, Mental/ Business/Sport Coach. Lo scopo dell’evento è favorire un clima di condivisione di idee intorno a una parola dal significato trasversale, appunto la parola “prevenzione”, capace racchiudere i temi chiave della serata, citati nel titolo: “Natura, stile di vita ed emozioni”. Cominciamo dicendo che fare prevenzione è qualcosa di molto simile a comprare un ombrello quando non piove. Questo pensiero mi accompagna spesso, soprattutto quando, girando nei nostri mercatini paesani, mi imbatto in uno slogan del tipo: “non aspettare la pioggia, acquista da noi il tuo ombrello”. Quindi immaginiamo la prevenzione come un ombrello, cioè come uno strumento utilizzato dalle persone sane (non malate) per ripararsi dai pericoli chimici, fisici o biologici – rappresentati dalla pioggia – che si incontrano ogni qual volta ci si espone a fattori di rischio, ovvero tutta quella serie di circostanze che accadono soprattutto fuori casa. Poi, a rafforzare la metafora, c’è una credenza popolare secondo cui gli ombrelli non si regalano. Allo stesso modo, la buona riuscita di un percorso nutrizionale o naturopatico non si può delegare a terzi. Mi spiego: il nutrizionista o il naturopata non si sostituisce mica al cliente nell’impegno quotidiano, bensì lo affianca in un percorso personalizzato in cui il cliente diventa sempre più consapevole di come andrebbero gestite determinate situazioni. Ma chiediamo alla Dott.ssa Iurlaro, qual è il ruolo del naturopata (spesso confuso con quello del nutrizionista) nel campo della prevenzione? “Il naturopata”, dichiara la Dott.ssa Maria Pia Iurlaro, “non è una professione sanitaria. Il naturopata si occupa di organizzare lo stile di vita del cliente, dando suggerimenti e, quando è necessario, orientandolo al consulto medico o di altri professionisti della salute: il nutrizionista o lo psicologo. Di fatto questo percorso, a differenza di quello psicologico, non scava a fondo nei comportamenti umani. L’obiettivo del percorso è pertanto quello di analizzare, insieme al cliente, la sua situazione presente. È infatti risaputo che, a causa dello stress, è molto comune nelle persone un disequilibrio tra lo stile di vita e il corpo: e siccome il corpo è energia, questa energia va curata. Se non si cura l’energia del corpo, il corpo si ammala. Quindi la Naturopatia è quella disciplina che, con i metodi più naturali possibili – come ad esempio l’aromaterapia o la cristalloterapia – e integrata alle tecniche di ascolto tipiche del Counseling, si occupa di riequilibrare lo stile di vita e le emozioni della persona, proprio per evitare che il suo corpo si ammali. Per esempio, bisogna imparare a programmane l’oggi, momento per momento, senza sottovalutare neppure i dettagli di quei piccoli rituali – come la doccia, la colazione o il tempo libero – affinché tutta la giornata si svolga in maniera meno caotica, più armoniosa”. D’altro canto, il nutrizionista, una professione sanitaria dall’11 gennaio 2018, occupandosi solo del percorso dietoterapico del cliente, può e deve (a mio avviso) collaborare con altre figure professionali di promozione del benessere, come il naturopata. Ne va di un tipo approccio professionale che vuol essere multidisciplinare o, per meglio dire, olistico.
Share L’idea è dell’associazione Il Serraglio che sta svolgendo il progetto “Pricò – Il cinema è giovane” negli istituti scolastici di Taranto e provincia. Il concorso si rivolge agli studenti che in questi anni hanno realizzato opere filmiche e culminerà con un evento al TaTÀ […]
PugliaL’idea è dell’associazione Il Serraglio che sta svolgendo il progetto “Pricò – Il cinema è giovane” negli istituti scolastici di Taranto e provincia. Il concorso si rivolge agli studenti che in questi anni hanno realizzato opere filmiche e culminerà con un evento al TaTÀ
Nasce un nuovo premio destinato agli studenti che si cimentano con l’affascinante arte dell’audiovisivo. Si chiama Pricò ed è rivolto alle scuole pugliesi e lucane, di ogni ordine e grado, che avranno realizzato, dal 2021 al 2023, opere filmiche (cortometraggi, documentari, spot, videoclip) della durata massima di 20 minuti. È la nuova iniziativa dell’associazione Il Serraglio di Massafra che organizza dal 2004 il festival cinematografico Vicoli Corti – Cinema di Periferia e che ha avviato quest’anno il progetto “Pricò – Il cinema è giovane” in tre scuole della provincia di Taranto. Proprio all’interno di questo progetto, il cui responsabile è Vincenzo Madaro, trova la sua genesi il Premio Pricò, che avrà il suo momento conclusivo a fine maggio all’auditorium TaTÀ e che costituirà a tutti gli effetti la sezione Giovani della diciottesima edizione di Vicoli Corti, in programma ad agosto. A questo link le scuole interessate possono trovare maggiori informazioni e la scheda di iscrizione al premio: https://www.vicolicorti.it/prico/.
Intanto, nell’ambito del progetto “Pricò – Il cinema è giovane”, sono partite in questi giorni le attività di formazione al liceo artistico “V. Calò” nelle due sedi di Grottaglie e Taranto. La prima parte delle lezioni riguarda la regia e la sceneggiatura ed è tenuta dal regista tarantino Giacomo Abbruzzese, autore di numerosi cortometraggi pluripremiati e tra qualche settimana in concorso ufficiale alla Berlinale con il suo primo lungometraggio “Disco Boy”. Parallelamente all’I.I.S.S. “D. De Ruggieri” di Massafra il regista leccese Paolo Pisanelli sta tenendo le lezioni sul cinema documentario.
Il progetto che sta attuando l’associazione Il Serraglio è risultato tra i vincitori finanziati dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Cultura, all’interno del bando “Cinema e Immagini per la Scuola” e porterà in alcune scuole della provincia ionica rassegne tematiche, un laboratorio pratico per studenti e un modulo di formazione per i docenti. A tal proposito, a fine gennaio prenderanno il via il cineforum denominato “Genius Loci_Il cinema racconta il territorio”, destinato a 400 studenti e curato dal critico Davide Di Giorgio, e le lezioni per i docenti a cura del critico Massimo Causo.
Vincenzo Parabita
Riceviamo e pubblichiamo
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MusicaRealtàE’ stata una bella idea del suo direttore stabile, il giovane e attivo m° Vito Clemente, quella di inaugurare – come una sorta di Ouverture ‘beneaugurante’- il primo concerto della stagione 2023 della Orchestra Sinfonica Metropolitana nella sede del tanto desiderato Auditorium del Conservatorio di Bari, proprio dove per molti anni la ICO barese (Istituzione Concertistico orchestrale) si era esibita e sin dal 1970, anno della propria fondazione. La novità della riuscita serata è stata la esecuzione di opere di compositori pugliesi e la partecipazione dell’attore Francesco Patanè (protagonista del film “Ti mangio il cuore” del regista barese Pippo Mezzapesa) il quale ha molto ben letto alcune pagine del romanzo di Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”. Il concerto a tema è stato ben diretto dal maestro bulgaro Boian Videnoff ottimamente seguito dalla orchestra (grazie anche alla consulenza musicale di Nicola Scardicchio) e la partecipazione, come voci recitanti, di Michele Basile, Marta Lucini e Maurizio Pellegrini. In programma c’erano la esecuzione di musiche di Niccolò van Westerhout (Ouverture in re minore) e di Raffaele Gervasio con la sua Giulietta e Romeo- Un’orchestra e tre recitanti (una sua opera del 1993), per concludere con le note della famosa colonna sonora di Nino Rota per il film di L. Visconti “Il Gattopardo” quasi interamente tratta dalla sua bella ‘Sinfonia sopra una canzone d’amore’. Questo era in origine un lavoro sinfonico risalente al 1947 e poi recuperato, in chiave filmica, dal grande regista milanese il quale chiese personalmente a Rota di prendere i temi principali della sua sinfonia e di trasferirli nella colonna sonora di questo memorabile film che ebbe come protagonisti Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Lucilla Morlacchi e Paolo Stoppa.
Dunque un concerto/ouverture ben ideato e poi realizzato per questa nostra Orchestra Metropolitana barese , una istituzione musicale pubblica legata al territorio ( essa è l’unica ICO in Italia, tra le altre dodici, che si nutre di tale blasone) e secondo una vocazione di proficuo decentramento nella e per la nostra provincia felix che lascia ben sperare per il proprio futuro.
(prof. Pierfranco MOLITERNI- MusicaRealta)
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Share Ultimo Rapporto Inail Tre morti sul lavoro al giorno e 652mila infortuni (+29,8%) da gennaio a novembre 2022. In Puglia 27.376 infortuni (+22,7%). L’Italia spende 45 miliardi di euro per i danni che derivano dagli infortuni sul lavoro.“L’ultimo Rapporto Inail fotografa il periodo […]
Lavoro Puglia
Ultimo Rapporto Inail
Tre morti sul lavoro al giorno e 652mila infortuni (+29,8%) da gennaio a novembre 2022. In Puglia 27.376 infortuni (+22,7%). L’Italia spende 45 miliardi di euro per i danni che derivano dagli infortuni sul lavoro.
“L’ultimo Rapporto Inail fotografa il periodo gennaio-novembre 2022 una situazione drammatica in materia di incidenti sui luoghi di lavoro. – lancia l’allarme Luigi Minoia, segretario generale di Confil – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 652.002 (+29,8% rispetto allo stesso periodo del 2021). In Puglia 27.376 infortuni (+22,7%). In Italia 1.006 morti sul lavoro, tre morti al giorno. Inoltre, sono in aumento le malattie professionali denunciate, che sono state 55.732, +9,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Confil considera la prevenzione il fattore chiave! Investire in formazione per la sicurezza è la migliore delle azioni possibili per rompere la catena dei morti e degli infortuni sul lavoro. Un’azione che va portata avanti, dentro e fuori dalle imprese. A conferma di questo impegno, abbiamo costituito una associazione di utilità
sociale, che si chiama “MAI PIU’ VITTIME SUL LAVORO”. Servirà a sensibilizzare tutta l’opinione pubblica, affinché non si abbassi la guardia. Prevenzione significa anche più controlli nei posti di lavoro. “
La Confil è impegnata anche sul fronte della tutela dei lavoratori con un Ufficio legale, perché molto spesso i diritti dei lavoratori sono negati o non conosciuti.
“Si stima che l’Italia spende ogni anno tre punti di Pil (prodotto interno lordo), pari 45 miliardi di euro, per riparare i danni che derivano dagli infortuni. – spiega Antonio Barile, coordinatore Comitato Scientifico del Patronato Inac – Lesioni, feriti, invalidità permanente o temporanea, malattie professionali, risarcimenti ai familiari per le morti sul lavoro costituiscono, oltre a una grande sofferenza per le persone e le famiglie dei lavoratori, un enorme costo con l’impiego di grandi risorse finanziarie. Con questi soldi potremmo potenziare la prevenzione e migliorare il Welfare italiano, cioè sanità e pensioni, soprattutto quelle più basse.”
Share (prof. Pierfranco Moliterni- MusicaRealta) Il titolo che abbiamo dato a questa nostra recensione di un recente cd che ha per titolo Margherita’s Miniatures parrebbe richiamare il termine porfido derivante dal greco antico πορφύρα, porpora, il colore della regalità della Roma Antica quando gli imperatori […]
MusicaRealtà(prof. Pierfranco Moliterni- MusicaRealta)
Il titolo che abbiamo dato a questa nostra recensione di un recente cd che ha per titolo Margherita’s Miniatures parrebbe richiamare il termine porfido derivante dal greco antico πορφύρα, porpora, il colore della regalità della Roma Antica quando gli imperatori usavano far tingere le proprie vesti con quel particolare colore. E non a caso di una particolarità tutta sonora, timbrica e poi musicale è rivestito questo cd che vede suonare come protagonista la clavicembalista Margherita Porfido, docente di questo antico strumento presso il Conservatorio di Bari con una lunga e prestigiosa carriera alle spalle, lei direttrice artistica del ‘Wanda Landowska Festival’ che ha il merito di aver saputo coniugare la particolare sonorità del cembalo con musiche che interessano il moderno se non proprio il contemporaneo.
Le musiche da lei qui eseguite si fanno quindi ascoltare con molto piacere e interesse proprio per questo sorta di intelligente ‘rivisitazione’ dell’antico strumento, che ha origini nel XIV secolo, grazie a musiche che partono dal primo ‘900 di Bartòk e Satie e vanno a finire a modalità e sonorità contemporanee dei vari Colombo, Tippett, Godard, Trovesi passando da Pinkham; transitando da una elegante ritrascrittura per cembalo e tromba (suonata da Pino Minafra) del bel tema di Nino Rota What is the youth, il leit-motiv che l’indimenticato direttore del Conservatorio barese scrisse per il film di Zeffirelli Romeo e Giulietta. Tutto il cd si avvale dunque di tale intelligente ‘mixage’ tra antico e moderno per una riuscita proposta al passo con i nostri tempi sempre più investiti da attualizzazioni necessarie e financo vitali.
Share (di Pierfranco Moliterni) Per chi conosce e sa qualcosa della storia di una delle più importanti orchestre sinfoniche del mondo qual è universalmente da tutti considerata la Orchestra Filarmonica di Berlino, si dovrebbe compiacere, e non poco, nell’annotare sul proprio carnet di fine anno […]
MusicaRealtà(di Pierfranco Moliterni)
Per chi conosce e sa qualcosa della storia di una delle più importanti orchestre sinfoniche del mondo qual è universalmente da tutti considerata la Orchestra Filarmonica di Berlino, si dovrebbe compiacere, e non poco, nell’annotare sul proprio carnet di fine anno lo straordinario concerto che quel complesso dedicherà- sabato 31 inizio alle ore 17,30– alla grande musica operistica italiana. Concerto che si può vedere collegandosi sul proprio pc domestico al sito digitalconcerthall.com
Il complesso berlinese, non a caso all’occasione guidato dal suo direttore stabile Kyril Petrenko si avvale anche della famosa e bella voce tenorile di livello internazionale qual è quella di Jonas Kaufmann, e presenta una serie di musiche italiane come arie operistiche del pugliese Umberto Giordano (Andrea Chénier: Un dì nell’azzurro spazio) di Verdi (La forza del destino), Zandonai (Giulietta e Romeo) per finire con il trascinante Intermezzo di Cavalleria Rusticana e concludere, più che italianamente, con Capriccio Italiano di Ciaikovsky il pietroburghese perdutamente innamorato dell’Italia e della nostra musica! Altri tempi… potremmo dire.
Ma per noi pugliesi il clou del concerto dei formidabili Berliner di questo sabato di fine anno, sta tutto nel nome e nella musica di un pugliese-milanese come fu Nino Rota, già direttore del Conservatorio di Bari dal 1957 al 1977, il quale legò la sua straordinaria arte musicale anche a colonne sonore di film di alcuni tra i massimi registi di sempre (Fellini, Visconti, Zeffirelli, F. Ford Coppola). Il concerto di sabato prevede infatti alcuni brani di Rota tratti da uno dei film più riusciti in fatto di colonne sonore come fu il felliniano La strada. Non c’è che dire: un riconoscimento davvero internazionale alla musica d’arte del nostro Paese a cui dovremmo prestare la nostra attenzione. Magari distraendoci un po’ e bene prima del fatidico cenone di fine anno.