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Share Di Enrico Cembran, Medico Olista Proprietà letteraria riservata Nella Medicina delle Emozioni, l’apparato digerente in generale rappresenta in via traslata, la capacità dell’Essere di accogliere e accettare la #realtà percepita. Tale accoglimento, dovrebbe esprimere il riconoscimento di quanto predisposto da se stessi, in uno […]
Sharedi Maria Pia Iurlaro Di recente, l’associazione culturale ETS “Rizomi”, con una raccolta fondi, sta procedendo per un eventuale acquisto dei 6,5 ettari del bosco di Monteferraro, oggi di proprietà privata.Il bosco di Monteferraro, pur essendo situato nel territorio di Conversano, è un luogo molto […]
TuriShareVideo intervista – Covid19 La Salute passa dalla prevenzione ne parliamo con la dott.ssa Loretta Bolgan
Salute Words . Le intervisteShareSalonicco, 12 febbraio 2022 – “La mostra sta garantendo visibilità internazionale alla Sardegna, ai suoi musei, ai suoi beni archeologici, presentandola come un punto di riferimento culturale nel Mediterraneo. Una concreta testimonianza dell’immenso patrimonio archeologico dell’Isola, in vetrina all’interno di alcuni tra i musei più importanti […]
I misteri dell'archeologia News RegioniShareCastellaneta – Dalla occasionale scoperta del ritratto di un frate celebrato sotto i portici del convento di Santa Maria Novella di Firenze ha avuto inizio la ricerca di documenti, più o meno coevi, sull’antico vescovo Benedetto Ardinghelli che fu frate domenicano a Firenze e vescovo […]
I misteri dell'archeologiaShareLa Laminetta aurea di Hipponion è ritornata, dopo essere stata esposta alla prestigiosa rassegna L’immagine invisibile, al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia nella sua affascinante sede: il Castello Normanno Svevo. Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, diretto da Adele […]
Calabria I misteri dell'archeologiaShareDi “Ciccillo” (Uomo di Altamura) e delle ricerche relative al progetto “Karst” sui resti scheletrici del Neanderthal più antico e meglio conservato del Pianeta, non si hanno più notizie dal giorno di questo servizio (04.04.2018). Come la nuova Amministrazione comunale intenderà proseguire? Francesco Fiore, vicepresidente Ass. […]
I misteri dell'archeologiaShareAi nastri di partenza la II edizione del Premio Letterario Assosinderesi Awards, ideato e diretto dal Presidente del Premio Donatella Rampado. Il concorso prevede la partecipazione di libri editi ed inediti a tema libero per le tre categorie di riferimento: Narrativa, Poesia e Saggistica. Il […]
CulturaAi nastri di partenza la II edizione del Premio Letterario Assosinderesi Awards, ideato e diretto dal Presidente del Premio Donatella Rampado.
Il concorso prevede la partecipazione di libri editi ed inediti a tema libero per le tre categorie di riferimento: Narrativa, Poesia e Saggistica. Il termine utile per l’invio delle opere è fissato al 30 novembre 2022.
La kermesse letteraria è promossa dall’Associazione Assosinderesi, la Community – che promuove cultura etica nelle arti e nei mestieri, per sostenere e sviluppare la cultura e il vivere secondo giustizia sia in ambito personale che in ambito professionale, così come dal termine “sinderesi” (dal greco συντήρησις da συντηρέω, verbo che significa “vedere”, “osservare”, “fissare lo sguardo”, quindi anche “esame di sé”, ad indicare la naturale capacità morale dell’animo umano in grado di discernere cosa sia bene e cosa sia male).
Durante la cerimonia di premiazione, oltre alla proclamazione dei vincitori nelle varie categorie, sono previsti Premi dedicati alla carriera e Premi per la responsabilità nella promozione di cultura etica dedicati alle eccellenze che si sono distinte per l’impegno nel promuovere cultura etica, nel volontariato associativo culturale e d’impresa.
Come per la precedente edizione, che ha avuto un grandissimo riscontro partecipativo e si è conclusa il 14 maggio u.s. con la cerimonia di premiazione presso il Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, anche per questa seconda edizione si confermano come presidenti di giuria per ciascuna delle tre categorie di riferimento tre nomi illustri del panorama culturale contemporaneo: il dott. Rodolfo Vettorello per la poesia edita e inedita; il prof. Hafez Haidar per la saggistica edita e inedita; il prof. Orazio Antonio Bologna per la narrativa edita e inedita.
La Giuria di Qualità che andrà a valutare le opere pervenute nelle tre sezioni, composta da operatori del settore appartenenti al mondo accademico, culturale, artistico, legale e del business è così articolata (in ordine alfabetico):
Enzo Bacca, Giovanna Bonaiuti, Barbara Brambilla, Riccardo Busetto, Antonio Colandrea, Carmelo Consoli, Marisa Cossu, Franca Donà, Maurizio Donte, Sonia Giovannetti, Caterina Guttadauro La Brasca, Paola Marras, Adriana Masi, Angioletta Masiero, Roberto Mestrone, Giuseppe Milella, Anna Montella, Rosella Murano, Goffredo Palmerini, Laura Parigi, Claudia Piccinno, Marina Pratici, Annalisa Rodeghiero, Sara Rodolao, Mina Rusconi, Francesca Sassano, Evaristo Seghetta, Patrizia Stefanelli, Giuseppe Terranova, Sonia Vatteroni, Renata Veneziano.
Il Premio Letterario gode di meritevoli patrocini culturali di La Camerata dei Poeti di Firenze, WikiPoesia Enciclopedia Poetica, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare ONLUS di Rovigo, Podere Alberese, Gruppo Autori Polesani, Associazione Culturale Giglio Blu di Firenze, Associazione La Brunella, Cenacolo Internazionale di Arti e di Lettere Le Nove Muse, La Luna e il Drago Caffè Letterario.
Anna Montella
Il bando può essere scaricato al link a seguire:
Share Il 15 giugno 2022, presso la sede del Comando Legione Carabinieri “Puglia”, il Magnifico Rettore dell’Università agli Studi di Bari “Aldo Moro”, Prof. Stefano Bronzini e il Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, Generale di Divisione Stefano Spagnol, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa volto a […]
BariIl 15 giugno 2022, presso la sede del Comando Legione Carabinieri “Puglia”, il Magnifico Rettore dell’Università agli Studi di Bari “Aldo Moro”, Prof. Stefano Bronzini e il Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, Generale di Divisione Stefano Spagnol, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa volto a realizzare un sinergico rapporto di interoperativà tra l’Ateneo di Bari e l’Arma dei Carabinieri.
In particolare, la Benemerita assume l’impegno di una qualificante collaborazione didattica, da realizzarsi attraverso master, seminari, conferenze e workshop, in settori quali:
– la cooperazione internazionale e gestione delle crisi (Peace Support Operation);
– scenario globale e sicurezza interna ed esterna;
– cyber security, cyber forensic e digital forensic (Computer, Mobile, Network, Software e Internet Forensics);
– la tutela della legalità: criminalità organizzata ed eco mafie; violenza di genere; minori; antifalsificazione monetaria; anticorruzione e pubblica amministrazione; antisofisticazione; tutela del lavoro e lotta alle frodi agroalimentari;
– tutela del patrimonio culturale ed archeologico nazionale ed internazionale nei territori interessati dai conflitti armati;
– tutela del patrimonio forestale: selvicoltura ed assestamento forestale;
– medicina legale: sopralluogo e repertamento sulla scena criminis, rilievi dattiloscopici, balistica, biologia, chimica, microanalisi e analisi criminologiche;
– criminologia investigativa.
L’Ateneo riserva invece ai militari dell’Arma dei Carabinieri, in servizio e in congedo, dislocati su tutto il territorio nazionale e ai loro figli, anche se orfani, particolari agevolazioni sul contributo onnicomprensivo previsto dal Regolamento sulla contribuzione studentesca.
È di tutta evidenza che tale sinergico rapporto di interoperatività tra i due enti, lambendo anche settori di chiaro interesse transnazionale, garantirà sicuri ritorni sul piano della edificazione socio-culturale e del processo di Skill Development in favore delle future generazioni.
Share PassaParola Editions ha pubblicato il nuovo libro di Maria Grazia Galati dal titolo Donne Libere Dentro – nuovi racconti, 4 storie ambientate in Salento (nel Sud della Puglia) Carmela, Luisa, Agata, Rosanna… e tante altre. Sono le donne forti, coraggiose, capaci di fare scelte […]
Cultura LibriPassaParola Editions ha pubblicato il nuovo libro di Maria Grazia Galati dal titolo Donne Libere Dentro – nuovi racconti, 4 storie ambientate in Salento (nel Sud della Puglia)
Carmela, Luisa, Agata, Rosanna… e tante altre. Sono le donne forti, coraggiose, capaci di fare scelte controcorrente, a volte “socialmente scorrette”. Ma dettate sempre dal cuore, dal coraggio, dalla forza di chi è libera dentro. Sono le donne del nuovo libro di Maria Grazia Galati, giornalista e scrittrice italo-lussemburghese, che torna in libreria dopo il successo della sua prima raccolta di racconti. Protagoniste le donne e le loro storie di passioni, dolori, scelte di vita. Le vicende sono ambientate in epoche diverse, ma sono tutte accomunate da una trama avvincente, colpi di scena, lo splendido scenario della provincia di Lecce, terra di origine paterna dell’autrice, che fa da sfondo e che spesso è metafora di sentimenti ed emozioni. La copertina, così come le illustrazioni interne, sono opera di Arianna Lion, artista e insegnante che vive e lavora in Liguria. Il libro segue, a 14 anni di distanza, Libere Dentro – racconti di donne del Sud (Grifo, 2008), che valse alla Galati ben due premi letterari e che è stato pubblicato nella versione francese (Libres à l’interieur) da Convivium, Luxembourg 2013.
I libri sono già in vendita presso la Libreria Italiana di Lussemburgo, la Dante Alighieri Lussemburgo e si possono anche ricevere per posta senza spese di spedizione (offerta valida fino al 31 dicembre 2022), effettuando il pagamento tramite bonifico bancario, paypal, payconiq, satispay sul sito www.passaparola.info.
BIOGRAFIA
Maria Grazia Galati, giornalista pubblicista, italo-lussemburghese, nasce a Milano nel 1967. È di origine salentina da parte di padre. Dopo gli studi in lingue e turismo comincia a lavorare in una rivista di viaggi del capoluogo meneghino. In seguito è corrispondente da varie capitali del mondo per numerose testate nazionali e internazionali. Dal 2001 vive in Lussemburgo, dove ha fondato nel 2004, con la collega Paola Cairo, la rivista PassaParola Magazine (www.passaparola.info). Dal 2008 fa parte dello staff di VoicesbyPassaParola (www.ara.lu). Ha scritto libri e guide per bambini, libri e guide turistiche. Si occupa anche di assistenza relocation. Il suo libro Libere Dentro – Racconti di donne del Sud (Edizioni del Grifo, 2008) ha vinto il Premio di Poesia e Letteratura Nuove Lettere (Napoli, 2012) e il Premio Letterario Città del Tricolore (Reggio Emilia, 2013); è stato tradotto in francese dalle Edizioni Convivium – Luxembourg (2013)
SINOSSI – DONNE LIBERE DENTRO (nuovi racconti)
Questi nuovi racconti giungono a quattordici anni di distanza dai primi. Un filo rosso li unisce, un filo che attraversa i destini di donne capaci – seppur nella finzione letteraria – di rivendicare con coraggio la propria libertà interiore affrontando convenzioni e costrizioni solo apparentemente incrollabili. Sono ancora donne del Sud quelle che ritornano in questo libro. Donne determinate a superare vincoli atavici, stereotipi e pregiudizi, con un’audacia insospettata nell’infrangere barriere, consuetudini e tabù. Donne appassionate che si scoprono pronte a trasgressioni variamente modulate ma tutte convergenti verso scelte in qualche modo estreme che non prevedono ritorno. L’ambiente che anche qui predomina – e inevitabilmente cattura – è quello del Sud, un Salento solare e luminoso, con il suo mare, i suoi colori, suoni, profumi, sapori. In questo quadro, anche le espressioni dialettali che punteggiano i racconti, incluso il lessico che designa specialità culinarie particolarmente apprezzate, si inseriscono in maniera del tutto naturale contribuendo a conferire un ulteriore tocco di autenticità alla narrazione. Il Nord che a tratti fa da contrappunto, richiamando il fenomeno epocale, e non sempre indolore, delle migrazioni interne che dal secondo dopoguerra hanno cambiato il volto della Penisola, se da un lato si pone come meta e fonte di riscatto, non sembra tuttavia in misura di appagare il desiderio inesausto del periodico ritorno all’incantesimo felice delle origini, tramandato anche ai figli che pure non vi sono nati. Da questo “suo” Sud rielaborato in forma di scrittura trapela inequivocabilmente l’empatia profonda che si instaura tra l’autrice e le “sue” donne, con le quali condivide emozioni, sentimenti e valori, in quell’anelito di libertà interiore che si traduce nella scelta lucida e persuasa di una rivendicata fedeltà a se stesse.
SINOSSI – LIBERE DENTRO, racconti di donne del Sud
Cinque racconti, cinque storie. Ognuna delle quali ha per protagoniste delle donne. A ognuna di esse il Destino chiede di fare una scelta, di accettare un cambiamento, di cogliere un’opportunità. Quesiti di vita lecui risposte, mai scontate, giungeranno ogni volta diverse, ma sempre “libere dentro”. Raccontati con uno stile narrativo poetico e incalzante, i racconti si snodfano in un percorso spazio-temporale “scacchiera”, dando vita a colpi di scena emozionanti e a insolite sfumature interpretative.. Sullo sfondo il Salento, territorio genuino e pittoresco all’estremo Sud della Puglia, dove le storie prendono forma ed i cui spunti cultural-folkloristici (che l’autrice conosce bene) servono a colorare lo scenario delle vicende narrate. Cinque vicende tutte molto diverse fra loro, per protagoniste, epoche e situazioni, ma accomunate dal coraggio, la tenacia, l’astuzia, la complicità, che da sempre uniscono e rendono uniche le donne. E dove le suggestioni della natura mediterranea sono spesso la gustosa metafora di profonde emozioni e garbate situazioni.
Share La rivista di politica, economia e cultura Il Ponte pubblicata a Firenze, ha recentemente ospitato un articolo dal titolo “Oltre Stradivari: il nuovo violino Santa Cecilia”, articolo scritto da due docenti di Liuteria nel Conservatorio di Roma, i proff. Massimo de Bonfils e Mauro […]
MusicaRealtàLa rivista di politica, economia e cultura Il Ponte pubblicata a Firenze, ha recentemente ospitato un articolo dal titolo “Oltre Stradivari: il nuovo violino Santa Cecilia”, articolo scritto da due docenti di Liuteria nel Conservatorio di Roma, i proff. Massimo de Bonfils e Mauro Fabretti. Un corso il loro che non si interessa solo di liuteria classica ma sta anche conducendo studi sperimentali su l’ergonomia e la resa acustica di nuovi modelli di violino. Tali studi hanno condotto a realizzare il nuovo modello di violino chiamato dai due maestri “Santa Cecilia”, uno strumento rivoluzionario che si prefigge un traguardo ambizioso: imitare il modello supremo di violino, quello del cremonese Antonio Stradivari il quale visse dal 1644 al 1737. Stradivari è ancor oggi considerato il maggiore costruttore di violini d’ogni tempo, tanto che un suo violino originale è valutato sul mercato con cifre che vanno dai 3,5 ai 45 milioni di dollari!
Molte sono le premesse storiche, scientifiche e metodologiche provenienti da molte nazioni che indicano come raggiungibile tale risultato, e varie ricerche lo hanno già dimostrato come gli esperimenti del 2012 di Parigi, Indianapolis e New York. I due docenti italiani (De Bonfils è nativo di Bari e insegna violino al Conservatorio barese) hanno avuto così il privilegio di seguire la nascita del nuovo modello di violino che hanno poi presentato insieme al “22.nd Intl. Symposium of Musical Instruments” di Lisbona. L’interesse mostrato dalla rivista fiorentina ‘Il Ponte’ per questo argomento fa eco alla pubblicazione di altri articoli simili apparsi in Inghilterra e in Germania. Questa estate vi sarà una partecipazione al “35th International Society for Music Education World Conference” a Brisbane (Australia) e a dicembre prossimo il loro violino suonerà a Vienna.
Una qualche semplice descrizione di questo violino ‘moderno-antico’ che qui di seguito facciamo, pare potrebbe fare concorrenza ai famosissimi violini-Stradivari per la bellezza del suono. Così finalmente si vincerebbe una battaglia secolare risalente addirittura alla seconda metà del 1700, quando già si tentava di costruire violini che potessero gareggiare se non proprio imitare la bellezza degli Stradivari. Il famoso liutaio di Cremona pare ne avesse costruiti 650 in tutta la sua vita, ma ben pochi ci sono arrivati al giorno d’oggi e con gli esorbitanti costi che sappiamo.
Il moderno violino Santa Cecilia (vedi foto) presenta 4 fori armonici, una catena più lunga e spessa e, a seconda del repertorio da eseguire, può montare sino a 3 anime contemporaneamente; inoltre il corpo ergonomico aiuta il violinista a suonare in alte posizioni avendo abbassato la spalla sinistra per raggiungere più facilmente le alte posizioni, mentre ha sollevato la spalla destra per recuperare il volume di risonanza della cassa acustica.
(prof. Pierfranco MOLITERNI- già docente di Storia della Musica/UNIBA)
Share All’origine della fortuna e dell’ormai conquistato livello internazionale del ‘pianismo’ barese, e cioè di una scuola pianistica nata e cresciuta nel capoluogo all’ombra dei secolari pini che tuttora circondano villa Bucciero-Lindemann in via Capruzzi (sede del Conservatorio di musica statale intitolato al genius loci […]
MusicaRealtàAll’origine della fortuna e dell’ormai conquistato livello internazionale del ‘pianismo’ barese, e cioè di una scuola pianistica nata e cresciuta nel capoluogo all’ombra dei secolari pini che tuttora circondano villa Bucciero-Lindemann in via Capruzzi (sede del Conservatorio di musica statale intitolato al genius loci Niccolò Piccinni) c’è ancora una volta un nome ed uno solo che tuttavia barese non è: Nino Rota.
Pochi sanno che il compositore milanese, il quale ebbe a legare il suo nome alle colonne sonore di film memorabili, a tacer d’altri, di registi come Fellini, Coppola, Visconti, Lattuada, Zeffirelli, Monicelli, Werthműller, è stato egli stesso un formidabile pianista cresciuto tra Milano-Roma-Philadelphia e poi tra Taranto e Bari quando fu allievo di Pizzetti, Casella e negli USA di Rosario Scalero al Curtis Institute, qui sodale di Copland, Barber e Menotti!
La sua (quasi) inspiegabile scelta di vita di trasferirsi in Puglia nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, procurò nella Bari musicale un cambio di rotta nell’assonnata Puglia del tempo, altrimenti inspiegabile se non ricorrendo ai presupposti artistico-esistenziali di Rota, capaci di aprire strade maestre ad un suo allievo dell’allora Liceo musicale. Costui era nativo della provincia barese, Altamura, e di nome fa Michele Marvulli (nato nel 1929) avviato proprio da Rota alla carriera di concertista quando venne iscritto ad alcuni concorsi pianistici europei come quello di Ginevra allorchè nel 1955 egli vince la medaglia d’oro nella sezione musica da camera in duo con la violinista ucraina, nativa di Odessa, Ludmilla Kutznetsoff (che poi diventerà sua moglie). Marvulli viene poi chiamato da Rota come docente di pianoforte e nel corso di oltre quarant’anni di insegnamento nei Conservatori di Bari, Cosenza, Firenze e Pesaro, fonda e coltiva una delle più importanti scuole pianistiche italiane grazie a suoi discepoli di spolvero nazionale e per alcuni di essi internazionale come è per i pugliesi Benedetto Lupo e Emanuele Arciuli particolarmente versato nel repertorio pianistico contemporaneo e il cui interesse per la musica americana sì è concretizzato in numerose incisioni discografiche e nel libro Musica per pianoforte negli Stati Uniti pubblicato da EDT; nel 2011 gli è stato conferito il premio Abbiati come miglior solista, è titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e tiene lezioni presso la Princeton University e la Miami University e, dal 1998, è stato più volte invitato come professore ospite all’University of Cincinnati College-Conservatory of Music.
(m° M-Marvulli)
A costoro si aggiungono i nomi di Pierluigi Camicia, Luigi Ceci, Gregorio Goffredo, Giovanna Valente, Angela Montemurro Lentini, Filippo Balducci, Elvira Sarno, Pasquale Iannone, Marilena Liso, Maurizio Matarrese, Rosario Mastroserio e infine, last but non least, Beatrice Rana (Arnesano, 1993) assurta in beve tempo ad altissimi livelli internazionali. Non è dunque affatto un caso che la indispensabile catena di trasmissione docente-allievo propria degli studi musicali si palesi nel riconoscimento dato al suo maestro, l’acquavivese Benedetto Lupo, chiamato al prestigioso incarico di docente della Accademia Nazionale di S. Cecilia.
(B.Rana)
La Rana aveva iniziato i suoi studi musicali a quattro anni e si era diplomata in pianoforte proprio sotto la guida di Lupo al Conservatorio di Monopoli. A diciotto anni ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Montréal (la più giovane vincitrice della competizione e prima italiana in quella competizione) e nel 2013 si aggiudica il secondo premio all’importante Concorso pianistico internazionale ‘Van Cliburn’ di Fort Worth nel Texas. Da qui Beatrice ha intrapreso una carriera solistica internazionale collaborando con famose orchestre europee e americane e con direttori di stampo internazionale. Nel 2014 viene inserita nella classifica 30 under 30 della rivista International Piano e nel 2018 viene infine candidata ai Classic BRIT Awards come migliore artista femminile dell’anno per la sua interpretazione delle ‘Variazioni Goldberg’ di Bach. Si esibisce nelle sale da concerto e nei festival più rinomati al mondo tra cui il Musikverein di Vienna, la Berlin Philharmonie, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall di Londra e la Tonhalle di Zurigo, la Royal Albert Hall, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi; e collabora con la Royal Concertgebouw Orchestra, la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Paris, la BBC Symphony Orchestra e la Los Angeles Philharmonic. Beatrice suona l’amato pianoforte con direttori d’orchestra del calibro di Pappano, Chailly, Paavo Järvi, Gergiev, Temirkanov, Jurowski, Kent Nagano e Zubin Mehta. Nel 2015 esce il suo primo album con il Concerto n.2 per pianoforte di Prokofiev e il Concerto n.1 per pianoforte di Ciajkovskij eseguiti con Antonio Pappano e l’orchestra di Santa Cecilia, ha registrato la Sinfonia n. 2 di Bernstein “Age of Anxiety”.
Tuttavia nonostante tale indiscusso glamour, Beatrice Rana non ha dimenticato la terra d’origine e sin da 2027 ha fondato il Festival di musica da camera “Classiche Forme” nella cittadina salentina di Copertino. E’ infine notizia di queste settimane la sua vittoria al concorso ‘Ackman 2022’: importante riconoscimento musicale sovranazionale che viene conferito ogni tre anni ad un pianista emergente.
[pierfranco moliterni]
Share Pugliapromozione a favore della promozione di Bari attraverso il cinema d’autore In corso il comarketing con Turkish Airline e c’è influencer turca in Puglia per press tour Prosegue senza sosta il viaggio, fra sacro e profano della docufiction “Nicola – Cozze, Kebab e Coca […]
BariPugliapromozione a favore della promozione di Bari attraverso il cinema d’autore
In corso il comarketing con Turkish Airline e c’è influencer turca in Puglia per press tour
Prosegue senza sosta il viaggio, fra sacro e profano della docufiction “Nicola – Cozze, Kebab e Coca Cola” che partendo da Bari e arrivato in Turchia. Ebbene sì, un viaggio alla rovescia visto che l’amatissimo San Nicola, venerato in tutto il pianeta, era nato proprio in Turchia. Una tappa, quindi, idealmente importantissima per il cosiddetto “Santo di tutti” raccontato a ritmo veloce, con profonde ed emozionanti introspezioni, dalla pellicola del regista Antonio Palumbo prodotto dalla Oz Film di Francesco Lopez.
La missione è stata realizzata su invito dell’Istituto Italiano di Cultura a Smirne, il Consolato d’Italia a Smirne e l’ufficio cultura del Comune turco. La proiezione avvenuta nel cinema del Kultur Park con 300 posti a sedere e il tutto esaurito. Il desiderio di vacanze è un piacere che gli spettatori hanno potuto assaporare attraverso questo viaggio avventuroso sulle orme del mito di San Nicola. L’evento in Turchia è stato reso possibile anche grazie al sostegno di Pugliapromozione che lavora, fra l’altro, a favore della internazionalizzazione della destinazione turistica del capoluogo regionale.
“Condividere emozioni, momenti di fede anche diversi dai propri, tradizioni, sono motivazioni di viaggio significative per chi sceglie la Puglia – dice Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione – . San Nicola, venerato ovunque, fa parte della più autentica cultura barese. Per questo abbiamo scelto di sostenere la nuova tappa in Turchia di ‘Nicola – Cozze, kebab e Coca Cola’. Siamo convinti che il consolidamento del brand Puglia, autentica meraviglia, passi anche attraverso il linguaggio universale del cinema”. L’attività di Pugliapromozione in questa area del Mediterraneo ha in corso di attuazione un comarketing con Turkish Airlines e, attraverso le attività di Press Tour, c’è in Puglia un influencer che narra sui social le meraviglie della nostra regione.
“Siamo grati di aver potuto vivere questa esperienza a Smirne – racconta il regista Antonio Palumbo – . Come primo risultato sono stati avviati nuovi progetti per la diffusione in Turchia della nostra docufiction. Siamo stati accolti con grande calore ed entusiasmo”.
“Nicola – Cozze, kebab e Coca Cola”, prodotto col contributo di Apulia Film Commission in collaborazione con Octopost è una docufiction nata internazionale, proprio come San Nicola, poiché è stata girata in Belgio, Olanda, Francia, Russia ed ovviamente a Bari, concludendosi a Demre, l’antica Myra, in Turchia. Da qui, nella città natale di San Nicola, i marinai baresi trafugarono le sue ossa… il resto è una storia che tutti conosciamo, e amiamo.
Share Utilizzata per la prima volta in Puglia. Riduce il rischio di rigetto e aumenta la possibilità di individuare organi compatibili, il suo impiego potrà contribuire a ridurre liste d’attesa per i trapianti Migliorare la qualità degli organi prima del trapianto, tenendoli in attività attraverso […]
SaluteUtilizzata per la prima volta in Puglia. Riduce il rischio di rigetto e aumenta la possibilità di individuare organi compatibili, il suo impiego potrà contribuire a ridurre liste d’attesa per i trapianti
Migliorare la qualità degli organi prima del trapianto, tenendoli in attività attraverso la perfusione dinamica ossigenata, superando così i limiti della conservazione in ghiaccio per permettere di aumentare gli organi idonei e contribuire a ridurre le liste d’attesa. È il nuovo approccio trapiantologico del Centro Regionale Trapianti possibile grazie a tre nuovi dispositivi di cui si è dotato il Policlinico di Bari per la perfusione dinamica. Sono stati utilizzati per la prima volta in Puglia il 3 maggio per perfondere due reni di un donatore di 69 anni, deceduto per cause cerebrovascolari a Brindisi. La ricevente, una donna di 56 anni in emodialisi dal 2021, è stata sottoposta al ‘trapianto doppio’ nel blocco operatorio di Asclepios, ed è in buone condizioni di salute. A eseguire il trapianto sono stati i chirurghi dell’unità operativa di urologia Michele Tedeschi, Carlos Miacola, Marco Spilotros, Matteo Matera e Gaetano Palella, Prof. Giuseppe Lucarelli e il Prof. Michele Battaglia. La tecnologia sta entrando nella routine dei donatori marginali del centro trapianti di Bari. Infatti, nelle ultime 48 ore sono stati perfusi altri 4 reni provenienti da due donatori rispettivamente di 81 e 71 anni.
“Grazie a questa nuova apparecchiatura, il centro trapianti di Bari potrà sfruttare un’avanzata tecnologia per il miglioramento della qualità degli organi prima del trapianto, riducendo così i tempi di ischemia e di attesa ed offrendo una risposta concreta a questa rilevante emergenza per la sanità pubblica”, spiega il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro regione trapianti.
In Italia, infatti, nonostante i recenti progressi nelle tecniche chirurgiche e terapie immunosoppressive, solo un terzo dei pazienti in lista d’attesa ha accesso ogni anno al trapianto.
L’approccio multidisciplinare caratterizza l’uso di questa nuova apparecchiatura che ha impegnato equipe di chirurghi, perfusionisti, nefrologi, urologi, ricercatori del Policlinico di Bari ed ingegneri biomedici del team Aferetica.
“L’effetto benefico della perfusione meccanica – aggiunge il prof. Gesualdo – è la diminuzione del cosiddetto danno da ischemia-riperfusione. Rispetto alla classica conservazione in ghiaccio, la perfusione dinamica consente la valutazione dell’idoneità funzionale dei reni al trapianto grazie alla misurazione di parametri come le resistenze, il flusso e la pressione. Inoltre, il coinvolgimento di ricercatori e biologi ha permesso di effettuare, sul liquido di perfusione, analisi seriate per determinare le concentrazioni di citochine infiammatorie e markers del danno renale prima dell’impianto. La perfusione riduce significativamente il rischio del rigetto e della ritardata ripresa funzionale degli organi”.
L’utilizzo del sistema di perfusione d’organi ‘PerLife’ ha visto il coinvolgimento delle unità di Urologia (diretta dal Prof. Pasquale Ditonno), l’unità del Centro Trapianti di Fegato con il chirurgo dott.ssa Irene Scalera (diretta dal Prof. Giovanni Luigi Lupo), l’unità di nefrologia, dialisi e trapianto diretta dal prof. Gesualdo con la collaborazione della dott.ssa Simona Simone e delle ricercatrici in nefrologia Rossana Franzin e Alessandra Stasi nonché Enzo Gesualdo, Sergio Bruno ed Enrico Squiccimaro rispettivamente tecnico di dialisi, infermiere e Perfusionista. La macchina organizzativa messa in moto dalla segnalazione dei potenziali donatori, ed attivatosi dal prelievo, fino al trasporto e trapianto degli organi a Bari è stata sapientemente coordinata dal Centro Regionale Trapianti (CRT Puglia) con il supporto della dott.ssa Chiara Musajo Somma, e Raffaella Guido, Virginia Pronzo, Adriano Montinaro e Fausta Piancone.
Share (di Pierfranco Moliterni) Siamo dunque arrivati alla stagione 2022 del ‘Collegium Musicum’ di Bari fondato e diretto dal m° Rino Marrone e sulla cui lunga attività che risale a ben ventisette anni fa (!) bisognerebbe forse riflettere e far riflettere coloro che si interessano, […]
MusicaRealtà(di Pierfranco Moliterni)
Siamo dunque arrivati alla stagione 2022 del ‘Collegium Musicum’ di Bari fondato e diretto dal m° Rino Marrone e sulla cui lunga attività che risale a ben ventisette anni fa (!) bisognerebbe forse riflettere e far riflettere coloro che si interessano, istituzionalmente, della nostra vita culturale. E’ infatti un caso più che raro che una associazione musicale privata senza fini di lucro, la quale poi opera in Puglia e nel nostro Meridione, duri tanto a lungo con ottimi risultati che misuriamo grazie alla ‘longevità’, all’impiego di musicisti-esecutori locali e alla originalità delle proposte atte a far crescere il nostro pubblico che non è, e non deve essere solamente quello che sta dietro a Tosca, Aida, Traviata etc. ; e invece deve essere sollecitato con proposte più avanzate del vastissimo mondo della musica colta d’ogni nazione, tempo ed età.
E’ quanto si può agevolmente rilevare anche appena scorrendo la locandina di questa stagione divisa e operante in due luoghi fisici distinti quali sono l’Accademia Pugliese delle Scienze da una parte (luogo magico appartenente alla UniBA, diretta dal prof. Scandale e situata a Bari in via C. Ulpiani-villa La Rocca); e dall’altra il tradizionale teatro Abeliano. Il tutto si va ad inaugurare il 13 maggio con la originale e interessante proposta d’ascolto della musica per il film NUOVA BABILONIA, composta nel 1929 da Schostakovich, e qui diretta da Rino Marrone col suo fidato ensemble strumentale. La sua storia ci è nota e riguarda la Comune di Parigi del 1871 quando ci fu una sollevazione del popolo nel tentativo di non piegarsi alle condizioni imposte dalla Prussia vincitrice alla Francia grazie a princìpi socialisti concretatisi con la presa del potere da parte della classe operaia. Ospite d’onore della serata sarà il prof. Luciano Canfora che delineerà i contesti storici di quell’evento.
Si andrà avanti con un omaggio, con musiche di Bach, a P.P. Pasolini il quale, come pochi sanno, da adolescente ebbe a studiare il violino prima di dedicarsi alla poesia, alla scrittura, al cinema e anche al …calcio giocato. Il programma andrà avanti con il concerto della memoria per le vittime dell’Olocausto con la bela voce di Tiziana Portoghese e la fisarmonica del marito, il sensibile m° F. Palazzo; ad una performance originale di flauto e percussioni (il sempre pronto m° M. Bozzi e S. Baldoni), sino ad arrivare al fatidico concerto del 21 giugno per il Solstizio d’Estate ovviamente celebrato in musica. Da qui in avanti, il Collegium passerà al teatro Abeliano con il recital di una giovane violinista barese dal nome di M. Salvemini; per poi passare al concerto-monografico proustiano in collaborazione con l’ACIF ma transitando dalle musiche di Piersanti scritte per il ciclo televisivo del commissario Montalbano. Finendo dunque in bellezza e con spirito giovane per questa notevole stagione n. 21 dedicandola a Peter Pan e a Walt Disney di cui verranno eseguite e cantate musiche a cura del coro Vox Juvenes della sempre ottima maestra Emanuela Aymone.
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MusicaRealtàIn una comunità cittadina come Turi in cui la tradizione della banda musicale locale si perde nel tempo, è quasi un obbligo sottolineare quanto è avvenuto il 1° aprile nella sede del bellissimo Auditorium dedicato a Nino Rota, l’indimenticato e indimenticabile direttore del Conservatorio musicale statale ‘N. Piccinni’ di Bari. Citiamo non a caso questo famoso musicista – egli straordinario collaboratore delle musiche per film, a tacer d’altri, di Fellini, Zeffirelli, Lattuada, Cicognani, Coppola- per richiamare alla memoria di tutti la istituzione, avvenuta nel lontano 1960, della cattedra di Strumentazione per banda voluta proprio da Rota in ossequio e riconoscimento per davvero storico alla tradizione bandistica pugliese che si è radicata, appunto, nelle nostre contrade e in cittadine come Turi, Conversano, Acquaviva, Molfetta, Squinzano, Lecce etc.
Il dato storico vuole che i Conservatori di musica, grazie ad una legge del 1999, sono stati quasi equiparati alle Università e quindi non avviano alle professioni tecnico-scientifiche, mediche o umanistiche ma preparano i futuri professionisti della Musica. E quindi anche della banda musicale di qualità, con una apposita disciplina che si chiama Strumentazione e Composizione per orchestra di fiati (ex Strumentazione per banda), qui da noi a Bari insegnata dalla brava prof.ssa Antonella Mazzarulli. Ovviamente il corso accademico conservatoriale si conclude con la tesi di laurea che ogni candidato presenta alla commissione che lo giudicherà assegnandoli l’agognato titolo di ‘dottore’ in musica.
Questo preambolo è utile per far capire come oggi funzionano le originali e diverse «sedute di lauree musicali » come quella tenuta nel Conservatorio di Bari, come si diceva, venerdi 1° aprile, allorchè due studenti si sono laureati in Strumentazione e Composizione per orchestra di fiati (ex Strumentazione per banda); dopo la relazione della loro docente prof.ssa Mazzarulli. C’erano da esaminare due tesi di laurea che, ovviamente, consistevano in relazioni scritte ma che, in quanto musicali, dovevano per l’appunto risuonare in una qualche maniera. I laureandi erano Antonio Dambra e Giovanni Carelli che presentavano l’uno una strumentazione per Symphonic Band di Arabesque di Debussy; e l’altro una orchestrazione della Marcia Festosa di V. Manente.
E qui sta la originalità della giornata in quanto ogni banda musicale abbisogna di un numero ragguardevole di esecutori, e pertanto le due tesi dovevano per forza di cose essere esplicitate con suoni obbligatoriamente affidati ad un complesso bandistico di qualità che doveva eseguire, live, il nucleo delle due tesi elaborate in musica (in musica!) dai due giovani laureandi. A questo punto della mattinata si è presentata nel bell’auditorium del Conservatorio barese, la Fanfara del Comando Scuole Aeronautica Militare/ 3^ Regione Aerea di Bari composto da una cinquantina di esecutori con tanto di divisa militare e diretta dal m° Nicola Cotugno. Dopo la relazione orale dei due candidati, come è d’obbligo per tutte le sedute di laurea in essere nelle università italiane, si è passati alla esecuzione live di due partiture presentate rispettivamente dai due giovani e emozionati laureandi: era quella la loro tesi di laurea sonora, in suoni, in musica!
Che dire di più e di meglio? Noi stessi e il pubblico presente abbiamo goduto di questa esibizioni di taglio universitario veramente fuori della norma qui da noi, nella Puglia appunto delle ‘bande da giro’ come quelle che ancor oggi ascoltiamo durante le feste patronali, a cominciare da Turi. Ma qui c’era qualcosa in più e di più: si dava sonorità a brani classici con strumenti a fiato debitamente preparati proprio come una orchestra sinfonica che solitamente si ascolta in un teatro o in una sala da concerto. Certo, la banda manca di quelle sonorità sommesse e raffinate, di dinamiche in pp e in ppp proprie di una orchestra sinfonica. Ma qui il bello, l’interessante e l’originale consisteva in tutt’altro modo di far risuonare ‘bandisticamente’ le nuances di un certo signor Claude Debussy. E non sappiamo se questo è poco.
(prof. Pierfranco Moliterni)
Share Di Enrico Cembran, Medico Olista Proprietà letteraria riservata Nella Medicina delle Emozioni, l’apparato digerente in generale rappresenta in via traslata, la capacità dell’Essere di accogliere e accettare la #realtà percepita. Tale accoglimento, dovrebbe esprimere il riconoscimento di quanto predisposto da se stessi, in uno […]
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