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….. e pur si muove, quella musica colta.

….. e pur si muove, quella musica colta.

di Pierfranco Moliterni

Nonostante i limiti di sempre che la caratterizzano sia dal punto di vista ‘comunicazionale’ (della comunicazione diffusa) sia dal punto di vista dell’apprezzamento (la sua ‘ignoranza’ per colpa dell’ordinamento scolastico italiano), ecco che la musica colta, ovvero la musica d’arte come oggi la si chiama in maniera più idonea, sta finalmente conoscendo una stagione di riscatto o quanto meno di attenzione da parte di un pubblico pugliese di appassionati che cresce a vista d’occhio. Basta infatti sbirciare all’interno del teatro Petruzzelli per assistere a concerti di classica, organizzati dalla Camerata Musicale Barese ovvero dalla Fondazione-teaPET, per rendersi conto di un cambio di passo vivaddio! Anche per la lungimirante attenzione degli organizzatori di tali ‘eventi’ che svariano da programmi  innovativi, ad altri affidati a mani di concertisti di vaglia che attirano anche solo per il loro nome. Lo stesso Conservatorio ‘Piccinni’ di Bari si muove finalmente in tale direzione organizzando tutta una serie di concerti-aperti, non a pagamento, tenuti dagli stessi suoi docenti. E’ il caso, ad esempio, dell’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven: le mirabili 10 sonate composte dal grande di Bonn dal 1798 al 1812 compresa la famosa Sonata a Kreutzer, quasi un concerto per pianoforte e violino, ultima sonata della serie che riveste un carattere più introspettivo delle precedenti; tra l’altro non si dimentichi che essa diventò il tessuto narrativo del famoso romanzo breve di Tolstoj scritto nel 1889, laddove si narra di un amore peccaminoso ed extraconiugale di una nobile russa con un violinista il quale, appunto, la conquista suonando la famosa sonata beethoveniana! Al Conservatorio dunque si stanno succedendo bravi interpreti ‘interni’ dal duo Andriani-Ceci, passando da Zonno-Cusano, per finire a Scarpati-Imperatrice. La Sonata n. 10 a Kreutzer risuonerà lunedi prossimo 18 (ore 20,30: ingresso libero saletta Auditorium) per le mani preziose di Francesco D’Orazio e Gregorio Goffredo.

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