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UN MAESTRO D’ALTRI TEMPI

UN MAESTRO D’ALTRI TEMPI

Pierfranco Moliterni

Molti lettori di ‘PolisNotizie’ si chiederanno: ma chi è mai Ignazio Civera? Ebbene, una qualche informazione è d’obbligo per lumeggiare un personaggio della Bari degli anni…..anta del ‘900, del secolo breve, come  usa dire oggidì.

Ignazio Civera nasce dunque in Puglia, a Margherita di Savoia (FG) il 5 gennaio 1903 e muore a Bari l’11 settembre del 1993. La sua città natale lo ricorda tuttora perché un suo inno dedicato alla ‘città delle saline’  è ancor oggi eseguite dalle bande musicali locali. Civera fondò dapprima una piccola accademia di arte drammatica “i piccoli attori di Ignazio Civera“, poi ribattezzata a Bari “Accademia di Cultura ed Arte CIVERA (Teatro – Musica – Danza). Stiamo parlando dei primi anni Sessanta del ‘900, quando molti allievi passarono da lì per ricevere i primi rudimenti in campo musicale; ad esempio nel Conservatorio di Bari ancora oggi ci sono molti docenti che hanno mosso i loro primi passi musicali a latere di quel maestro: Mirella Fiore, Francesca Spinelli (violiniste), Franca De Santis (organista) e lo stesso m° Mario Valentino Scarangella, pianista, attuale Presidente della “Nuova Accademia Civera” costituita per non far cadere nell’oblio l’opera sua. Il maestro fu anche autore anche di poesie, operette e musica varia; molti personaggi del mondo della musica e dello spettacolo amavano visitare la sua accademia in corso Cavour per ammirarne i suoi giovanissimi allievi. Si ricordano il m° Raffaele Squicciarini divenuto poi Direttore del Conservatorio di Bari o gli attori Alberto Lupo e Olga Villi.

Alla serata inaugurale della rinnovata Accademia Civera fortemente voluta dal m° Valentino Scarangella e tenuta nel Salone del Circolo Unione il 13 ottobre 2019, val bene ricordare che ad essa non ha voluto mancare il noto violinista milanese Alessio Bidoli a testimonianza della stima da lui nutrita per questa associazione appena rifondata; Biondi ha eseguito col pianista Scarangella la Tzigane di Ravel e Calabrese di Bazzini. Nell’occasione di tale manifestazione è stato presentato un nuovo concorso di musica (‘Coppa Solisti d’Italia – Trofeo Civera’) che si terrà a Bari nel 2020 e che già si prevede foriera di alcune novità, tra cui l’obbligo di eseguire il programma concertistico a memoria e giudicato da ben tre giurie (esperti, giovani, pubblico); il suo meccanismo regalerà momenti di visibilità ai partecipanti provenienti da tutte le regioni italiane. Ma la simpatica serata omaggiante quel maestro d’altri tempi si è mossa attraverso la partecipazione di giovani musicisti come Sabrina Di Maggio (violinista che ha suonato “Introduzione e Tarantella” di Pablo de Sarasate e il famoso Cantabile di Paganini); Ginevra Barracane il concerto per di Rieding; Agata De Giosa (minuetti di Bach); Letizia Lauta (una sonata di Vivaldi); Stefania Lubelli (Gymnopedie di Eric Satie) e ancora la flautista Marisa Cappelluti alla ribalta con un Minuetto di Mozart. Per la poesia (altra passione di Civera) due fanciulle, Giorgia Gabriele e Manuela Vista, hanno declamato le liriche “Foglie d’aututto” e “L’inverno e la primavera”. Non possiamo del pari dimenticare Martina Ciocia con due tempi dalla suite di Bloch, Alessandra Pellicani la famosa sonata in re di Haendel e infine Anna Di Chio che ha cantato l’aria di Musetta Quando m’en vò dalla Bohème di Puccini. Un tango ancora di Civera (Sorriso di madonna) ha concluso la bella e simpatica serata. Possiamo solo augurare alla rinnovata Accademia Civera, voluta appunto dal suo migliore allievo Scarangella, tutte le migliori fortune nel campo della musica d’arte. La rinnovata Accademia segna un altro punto a favore di una sorta di rinascita, a Bari, di quella che una volta si chiamava ‘musica colta’, di una musica cioè che veicola alti contenuti estetici. Quel che si vuole, lo crediamo, per i giovani e i ragazzi d’oggi, spesso ‘perduti’ dietro i loro (micidiali) smart-phone, strumenti essi di tutto, fuor che di Cultura.

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