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Musica universitaria in Terza Missione

Musica universitaria in Terza Missione

È avvenimento oggettivamente prestigioso quello cheha avuto luogo oggi   6 dicembre al Teatro Palladium di Roma dove l’orchestra della Università di Bari (che non a caso si chiama Athenaeum) è stata chiamata nella capitale per inaugurare il convegno nazionale “Musica e Terza missione” organizzato dalla università di Roma 3.

Per informare i profani di cosa sia questa Terza Missione non possiamo non riferirci a quanto stabilito nei regolamenti nazionali quando si dice che “essa deve essere intesa come missione culturale e sociale mediante la produzione di beni che aumentano il benessere della società in ambito educativo e culturale. Si tratta quindi di valorizzare i prodotti della didattica e della ricerca, favorendo il confronto, lo scambio e lo sviluppo reciproco tra l’Università italiane”. Quindi va dato merito alla orchestra da camera barese, formatasi già nel 2016 e composta da studenti universitari e professori tutti musicisti non professionisti, di dar lustro alla nostra università applicandosi nella preparazione-concertazione e poi nella esecuzione live di brani di musica colta, oggi espressamente rivisitati dal m° Marco Grasso ingegnere informatico e direttore della orchestra ‘Athenaeum’. A Roma essa eseguirà brani molto interessanti come quelli di Ennio Morricone (da Nuovo Cinema Paradiso) e di Astor Piazzolla (Oblivion) perchè ritagliati e ‘riconfezionati’ dallo stesso Grasso sull’organico della orchestra. Una compagine quella che prevede studenti universitari-musicisti di Fisica, Lingue straniere, Ingegneria, Informatica, Scienze della formazione, Dams, Beni Archeologici, tutti loro affiancati da alcuni proff. universitari di Chimica, Fisica, Lingue, Lettere, i quali, a loro volta. suonano violino-viola-flauto-ottavino-clarinetto-pianoforte. Non c’è che dire: una bella iniziativa che va a tutto merito del nostro ambiente culturale e quindi della nostra Università. Anzi, sarebbe il caso di dire, del nostro Athenaeum.  

(prof. Pierfranco Moliterni)

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