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ATTIVAZIONE DELLA PROPRIA SFERA ENERGETICA VITALE – seconda parte

ATTIVAZIONE DELLA PROPRIA SFERA ENERGETICA VITALE – seconda parte

Di Enrico Cembran

(Seconda parte)

Vediamo ora, una volta trattate le fonti energetiche dense più significative (ph, alimenti), di individuare quei comportamenti attivi e passivi che possono essere messi in atto per stimolare la propria sfera energetica individuale.

Faccio una premessa, quando si parla di Energie Sottili, occorre da parte di chi legge, un’apertura mentale o una conoscenza di livello superiore. Per chi non è addentro alla materia, approcciarsi a questi argomenti, comporta in primis l’abbattimento di tutte le barriere poste dalla nostra mente a tutto il sapere non sempre e non immediatamente spiegabile scientificamente.

Purtroppo molte delle sperimentazioni svolte nel campo delle energie sottili riguardano protocolli di interesse militare e come tali sovente abbondantemente filtrati.

Esistono alcuni esperimenti riguardanti la trasmissione di impulsi fra organismo ospite e sue cellule prelevate e poste a distanza sempre maggiore, dimostranti per l’appunto un flusso di informazioni fra i due sistemi energetici fino a molti chilometri nello spazio. Ne esistono altri che dimostrano tali interazioni fra esseri viventi posti in “semplice” contatto fisico e/o spirituale per brevi intervalli di tempo, una volta che questi vengono separati.

Questo fenomeno, l’Entanglement Quantistico, chiarisce che, dall’interazione di due sistemi energetici per porzioni limitate di tempo, alla loro separazione, si creerà un nuovo unico sistema energetico. Tale neo sistema, ancorché frazionato in due parti, sarà capace di continuare ad interagire attraverso energie diverse da quelle della fisica classica. In parole povere, ognuno dei due sistemi continuerà ad influenzare l’altro, indipendentemente dallo spazio e dal tempo considerato.

Abbiamo sempre tutti bisogno di supporto scientifico, quando dobbiamo comprendere qualcosa, quasi che prendersi la responsabilità in proprio di elaborare un ragionamento sia un atto da creduloni o peggio da persone presuntuose o in malafede.

Sarebbe invece opportuno testare questi concetti su se stessi a prescindere e vedere che flusso di informazioni si crea nel nostro organismo…Solo dopo, porsi il problema logico, ammesso che di questo, a quel punto se ne avvertisse ancora l’esigenza. Invece, l’Atrofia del Desiderio e la mancanza assoluta di fede, tipiche dell’essere umano di oggi, ci porta sempre a mettere tutto in dubbio, perdendo così, molte belle occasioni di crescita.

Ma veniamo al dunque, come spiegato negli articoli precedenti, ciò che determina la differenziazione fra gli esseri viventi e le specie in cui si dividono, sono le proteine che attraverso l’assemblaggio degli aminoacidi vengono a costituirsi. Dunque, dall’energia dei legami biochimici con cui si strutturano le proteine, avremo la manifestazione degli esseri viventi nel loro stato vitale. Se tutto ciò è vero (e lo è…) dovremmo convincerci che pensare in termini di materia o energia dovrebbe essere esattamente la stessa cosa, come tra l’altro ci ha insegnato Albert Einstein.

Tutto questo è assodato, scritto nero su bianco, eppure, tutte le volte che ci imbattiamo nelle manifestazioni di queste leggi più che dimostrate, dobbiamo fare i conti con il nostro ego, che incessantemente controlla i nostri pensieri ed idee, riportandoci a quello che tutto un sistema educativo e sociale desidera che noi crediamo.

Eppure, tutti noi riusciamo a percepire nettamente la negatività o la positività del nostro rapporto con luoghi, oggetti, animali, persone, idee, sentimenti, ricordi, circostanze…

Ma quando non ci rimane che analizzare le percezioni avute, onde elaborare un sano comportamento di riequilibrio, tutti inciampiamo sulla buccia della banana del nostro Ego.

Esso immediatamente si sovrappone, in forza degli schemi educativi ricevuti, ma soprattutto dall’incessante attività del nostro inconscio che, attraverso schemi sabotanti, ci può continuamente distogliere dalla percezione del nostro Maestro Interiore che sarebbe capace di una sintesi molto più efficace, in forza della sua connessione stabile e costituzionale col Sapere Universale.

Questo è un grave errore che pagheremo molto profumatamente, sovente con la nostra salute, stante il continuo furto energetico subito nell’interazione con quanto sopra esposto, ove tale rapporto abbia valenza negativa.

Cominciamo quindi ad analizzare una delle energie più potenti di cui disponiamo, le nostre Emozioni.

Sappiamo tutti che i neuroni, le cellule costituenti il nostro tessuto nervoso, sono in grado di esprimere un lavoro fisico, frutto della natura chimico-fisica dell’impulso nervoso. Tale lavoro si estrinseca attraverso per esempio il tracciato dell’elettroencefalografo. Dunque, sul fatto che un pensiero, un’idea, un’emozione possa essere considerata una manifestazione energetica, non dovremmo avere più dubbi. Sappiamo anche, per l’equazione che sostiene e giustifica la Teoria della Relatività di Albert Einstein, E=mc2, che l’energia e la materia sono interscambiabili.

Questa serie di ragionamenti ci porta a considerare che realmente il nostro pensiero è in grado di materializzare, con ciò condizionando pesantemente il nostro ecosistema fisico e spirituale. Il problema è che, per l’Atrofia del Desiderio e la mancanza assoluta di fede, non riusciamo a capire che questo potere è pienamente nelle nostre mani, a patto di conoscerne l’esistenza e saperlo gestire.

Analizziamo ora l’aspetto delle Energie Sottili. Se un’emozione, che altro non è, se non una delle tante manifestazioni possibili dell’attività del nostro cervello, è considerabile una manifestazione delle cosiddette Energie Dense di cui abbiamo parlato sopra, è altrettanto vero che per ogni energia densa, possiamo individuare un’equivalente Energia Sottile.

Se non ci siamo persi nei meandri di queste definizioni, possiamo prendere atto che, in Energia Quantistica, le Energie, dette Sottili hanno un comportamento del tutto controintuitivo.

Ciò significa che se in una reazione della Fisica Classica, un polo negativo attrae un polo positivo, in Fisica Quantistica il Positivo attrae il Positivo e viceversa.

A questo punto sarà semplice giustificare il fenomeno per cui le persone “solari”, benevole, compassionevoli, altruiste riescono a creare intorno a loro un habitat favorevole.

Il problema si pone nella loro interazione con i cosiddetti Vampiri Energetici, che sono quelle persone che per tutta una serie di problemi fisici, psichici e soprattutto animici, ambiscono, anche inconsapevolmente a vivere a spese delle energie altrui.

In presenza di queste persone, i soggetti di tipo empatico, finiscono quasi sempre per venire depredati della loro energia, attraverso meccanismi di tipo manipolatorio volti al disorientamento. Ci si trova così coinvolti in situazioni di continua ed imprevedibile variabilità affettiva, molto dispendiosi da sostenere a livello energetico. La tecnica di sottrazione si realizza mediante l’adulazione, la seduzione, l’apparente magnanimità alternate alla critica, al sospetto, alla lamentela continui.

Attraverso questi meccanismi, il Campo Aurico si destruttura ed in questo modo si realizza il drenaggio energetico. Tale drenaggio si realizza attraverso una riduzione del regime di rotazione dei chakra, ovvero attraverso una vera inversione del loro senso di rotazione. Abbiamo visto che, nel caso dei Chakra Principali, tale sottrazione creerà, nel migliore dei casi, un malfunzionamento di organi vitali.

Pensiamo quando questo fenomeno si perpetra in ambiente familiare o lavorativo ed ecco che, attraverso una tossicità di tipo sociale o familiare, si possono creare delle malattie alla lunga anche mortali.

Diffidare sempre quindi, delle relazioni che improvvisamente generano in noi stati di stanchezza fisica o mentale, tanto più se in quadro di passionalità molto elevata.

Dunque, in prima battuta, occorre prevenire il drenaggio energetico attraverso una osservazione attenta delle dinamiche affettive proposte.

A seguire, è opportuno riflettere sulla propria capacità di attrazione di situazioni e dinamiche affettive che suscitino questo tipo di reazione energetica, posto che una corretta interazione dovrebbe portare, per la teoria dell’Entanglement ad una continua crescita energetica.

(segue)

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