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TIROIDITE AUTOIMMUNE E METAMEDICINA

TIROIDITE AUTOIMMUNE E METAMEDICINA

a cura del dott. Enrico Cembran

La Tiroide è una ghiandola deputata alla regolazione del metabolismo energetico, ma, essendo gli ormoni da essa secreti molto importanti anche per il sostegno del sistema nervoso, riveste una notevole importanza nel flusso e controllo delle emozioni, dalle quali, a sua volta, può essere influenzata, attraverso i meccanismi della Psiconeuroendocrinoimmunologia.

Le malattie autoimmuni esprimono il malfunzionamento del sistema immunitario, i cui mediatori guarda caso, sono gli stessi di quello neuro psichico, una specie di disintegrazione da parte del proprio sistema difensivo, metafora di quello emotivo, susseguente alla percezione di un conflitto irrisolvibile.

Uno dei motivi per cui tutte le patologie autoimmuni sono di difficile, se non impossibile guarigione, risiede nell’ignoranza colpevole o nella resistenza al concetto che possano essere sostenute dal disagio emotivo. Tale ammissione espone il paziente al giudizio, soprattutto auto riferito, di non essere sufficientemente forte o peggio di non amarsi abbastanza. Da qui, il conflitto, apparentemente insanabile.

In Metamedicina, in genere, le infiammazioni parlano di rabbia compressa, l’organo, o meglio, la sua funzione alterata, rappresentano la metafora attraverso cui interagire con la malattia, in quanto, loro pura espressione.

In questo senso, la perdita cronica di energia tipica della malattia, esprime una resa nei confronti della necessità di esprimere il proprio disagio. Nel campo dell’espressione, infatti, ritroviamo le caratteristiche del Quinto Chakra, il Chakra della Gola, nel quale per l’appunto la Tiroide è compresa.

Alla base di questa mancata comunicazione, in molti casi, una paura, quella di perdere l’amore di una o più persone del proprio ecosistema sociale. A sua volta, questa, parte da una bassa percezione di se stessi, frequente nelle patologie della sfera del Quinto Chakra.

In questa zona, infatti si concentrano i meccanismi fisici di difesa del pianto trattenuto dei bambini, i cui genitori frequentemente inibiscono tale fisiologico metodo di comunicazione emotiva in maniera diretta, o peggio, attraverso lo scherno.

Notare che in #Medicina Energetica, il Quinto Chakra è correlato col Secondo Chakra o Splenico o Sessuale, sede del Subconscio e della componente Psichica del Bambino Interiore, da qui, la costante associazione fra i problemi tiroidei e quelli della sfera sessuale, ma anche delle patologie della Colonna Vertebrale esprimentisi in regione Cervicale e Lombare.

Il messaggio che viene veicolato dal corpo, nell’Ipotitroidismo, è quello di un compenso legato alla perduta capacità di metabolizzare (lasciare andare) e quindi all’immagazzinamento delle tossine affettive impossibili da espellere.

In questa accezione, il nutrimento trattenuto, rappresenta un sostituto metaforico. Questo stato, in aggiunta, può esprimere la percezione di un senso di colpa nei confronti del rancore trattenuto.

Utile, nel percorso di guarigione, ricercare un episodio di astio e collera non espressi, antecedenti alla patologia.

Tipici dell’Ipotiroideo il rallentamento fisico e psichico che rappresentano la metafora di una ribellione nei confronti di un sistema di vita non più condiviso. Tale schema rifiutato talvolta in maniera acuta, talvolta subliminale, porta l’individuo a perdere il senso della propria vita quotidiana, ponendolo in una situazione di aperto contrasto per la sofferenza indotta dalla frustrazione dei suoi bisogni e desideri.

La non espressione della propria necessaria negazione, si può tramutare quindi in una rinuncia o in uno stato di assoluta passività.

Fra le varie rinunce a cui si sottopone l’ipotiroideo, ci può essere quella della vita sessuale, che rappresenta un messaggio destinato al proprio partner, in genere, più o meno consapevolmente, causa della rinuncia stessa.

L’associazione frequentissima dell’ipotiroidismo con una pregressa depressione latente, testimonia la grande valenza del pattern emotivo sulla patologia.

Ciò richiama ancora una volta l’attenzione sul fatto che non esistono malattie e pazienti, esistono pazienti malati che interagiscono con un ecosistema familiare, sociale e coniugale nel quale si annidano quasi sempre le cause energetico-emotive della patologia stessa.

In particolare, attraverso l’apatia, sintomo caratterizzante di questa malattia, il paziente comunica la sua fuga emotiva dalla realtà sociale di riferimento, nella quale gli è impossibile affermare se stesso per propri limiti o per scarsa considerazione esterna.

Infine, la patologia autoimmune della Tiroide può esprimere l’estrema rivolta ad un sistema familiare eccessivamente vincolante, ostacolante la propria evoluzione ed individuazione.

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