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Tasse Comunali – Un dovere pagarle, ma dove vanno a finire i nostri soldi?

Tasse Comunali – Un dovere pagarle, ma dove vanno a finire i nostri soldi?

 Turi – La campagna elettorale è ormai iniziata in quel di Turi, iniziano gli incontri, gli esponenti politici vengono riesumati proclamandosi “generali” di fantomatiche truppe fantasma, squillano i telefoni con diktat da Bari e come da migliore tradizione iniziano le promesse da marinaio senza ovviamente fare “i conti con l’oste”.
Ripartiamo invece dalle basi, ovvero dal nostro bilancio per poter comprendere, con dei dati (non con opinioni di bandiera) dove andare a parare per non ingannare i cittadini oramai stanchi e quasi rassegnati.
Premessa: negli ultimi anni i Comuni hanno subito un taglio dei trasferimenti da parte dello Stato centrale di 11,9 miliardi. Per salvaguardare i bilanci e i servizi erogati alla popolazione i Sindaci hanno aumentato le tasse locali di 11,3 miliardi. Se da questa operazione lo Stato ha tagliato le uscite diventando più virtuoso, a pagare il conto più salato sono stati i cittadini e le imprese che hanno dovuto compensare i mancati trasferimenti subendo un fortissimo aumento dei tributi locali.

art. 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.”

Per spese pubbliche significa che io cittadino devo pagare le tasse, ma tu Stato devi ripagarmi con i servizi. È vero questo oggi a Turi? Dove vanno a finire i nostri soldi? Penso che ognuno di noi conosca perfettamente come sono stati spesi i propri denari, perchè questo non dovrebbe accadere con i soldi delle nostre tasse?
Andrebbe tutto bene se i nostri soldi finissero in servizi pubblici ma la situazione delle strade è sotto gli occhi di tutti, l’illuminazione pubblica è carente, molte delle nostre vie non sono state ancora acquisite, la villa comunale e i parchi giochi sono lasciati nel totale abbandono. La situazione in generale sembra che si sia capovolta: non è più l’ente pubblico a doverci dire come ha speso i nostri soldi ma sono io cittadino a dovergli dire dove e come ho speso i miei. Tutto ciò è surreale.
Non so a voi ma a me fa ribrezzo telefonare in Comune e sentirmi dire esplicitamente che non ci sono uomini della Polizia Locale per intervenire ad una segnalazione. Mi fa ribrezzo pagare e cambiare gli ammortizzatori dell’auto prima del tempo. Mi fa ribrezzo sapere di ritrovamenti di siringhe in un parco giochi. Mi fa ribrezzo tutto questo e tanto altro. L’auspicio per esempio, potrebbe essere aggiungere di fianco alle nostre tasse, le percentuali destinate ai vari servizi, sarebbe un forte segnale ed un buon punto d’inizio.
Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza. (Seneca) perchè: La speranza è un sogno fatto da svegli – Aristotele.
Gianluca Marini
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