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L’industria marginalizzata

L’industria marginalizzata

a cura del dott. Angelo Leogrande

L’economia occidentale è sottoposta al dilemma dell’evoluzione del sistema industriale. La globalizzazione insieme con le questioni afferenti l’industria 4.0 e l’euro tendono a mettere in crisi in modo particolare l’economia europea. L’industria è stata una componente fondamentale per la produzione di valore aggiunto all’interno del processo volto alla crescita del PIL. La ricchezza europea e dei paesi occidentali deriva in modo particolare dal grado di industrializzazione. L’industrializzazione era un obbiettivo dei paesi. Le politiche economiche del periodo della golden age sono state orientate alla realizzazione di gradi di industrializzazione elevata. L’industrializzazione ha coinciso con l’idea stessa di progresso, di modernità, di evoluzione dei sistemi produttivi. Tuttavia a seguito dell’introduzione della postmordenità il ruolo dell’industrializzazione è stato ridotto. Innanzitutto le industrie, fabbriche hanno perduto il ruolo di enti totalizzanti la vita degli individui come accadeva per esempio nel periodo del fordismo taylorismo ed in secondo luogo l’orientamento alla produzione snella ha modificato anche il senso della produzione con un orientamento rivolto alla domanda in grado di ridurre in modo complessivo il ruolo dei magazzini, e della produzione.

L’industria 4.0 tende ad essere considerata come un gioco a somma zero della tecnologica sul capitale umano. Tuttavia l’industria 4.0 può anche distruggere la rimanente capacità industriale installata. La tecnologia offre la possibilità di realizzare delle attività economiche localizzate in attività produttive posizionate in luoghi anche definiti in modo domestico. L’industria 4.0 in realtà può anche essere uno strumento per dare valore nuovo alle piccole e medie imprese anche artigiane. La produzione dei prodotti anche artigianali, oltre che domestici, risulta essere una possibilità effettiva per aumentare il valore aggiunto prodotto dalle organizzazioni economiche. L’industria 4.0 può quindi anche ridurre il size degli impianti produttivi e rilanciare le attività produttive aventi dimensioni ridotte.

I dati dell’andamento della produzione di valore aggiunto derivante dall’industria. Il livello della produzione derivante dall’industria è diminuito nel periodo tra il 1990 e il 2015. Nel 1990 il prodotto interno lordo derivante dall’industria è stato pari al 30,6%. Nel 2015 il valore del prodotto interno lordo derivante dall’industria è diminuito fino ad arrivare al 23,5%. La riduzione è significativa. La riduzione del prodotto interno lordo derivante dall’industria tende ad essere una tendenza di lungo periodo dell’economia italiana. Tuttavia durante la crisi economica la riduzione del prodotto interno lordo derivante dall’industria è aumentata. In media tra il 1990 e il 2015 il tasso di riduzione del prodotto interno lordo derivante dall’industria è stato pari allo -0,28%. Tuttavia nel 2009 c’è stato il picco negativo con una riduzione del prodotto interno lordo derivante dall’industria pari all’1,8%.

Classifica della produzione del valore aggiunto proveniente dall’industria nel periodo 2014-2015. Nella tabella di seguito viene analizzato l’andamento del prodotto interno lordo proveniente dall’industria tra il 2007 e il 2015. I paesi considerati sono indicati di seguito: Germania, Italia, Gran Bretagna, Cina, Giappone, Francia. In termini assoluti nel 2015 il paese con un andamento della produzione industriale elevato è stata la Cina con un valore pari al 40,93%. Nel 2015 l’industria ha partecipato alla produzione del valore aggiunto cinese per un ammontare pari al 40,93%. La Germania è al secondo posto per valore aggiunto prodotto dal settore dell’industria per un ammontare pari al 30,49%. L’Italia nel 2015 ha prodotto un valore aggiunto derivante dall’industria pari al 23,53%. La Francia nel 2015 ha prodotto un valore aggiunto derivante dall’industria per un ammontare pari al 19,50%. Il Regno Unito nel 2015 ha generato un valore aggiunto derivante dall’industria per un valore pari al 19,41%. Giappone e Usa nel 2014 hanno prodotto dall’industria il 20,69% e il 25,47% del PIL rispettivo.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2015-2007
DEU 30,53 30,06 27,81 30,16 30,57 30,71 30,18 30,53 30,49 -0,04
ITA 26,49 26,13 24,27 24,37 24,21 23,87 23,70 23,38 23,53 -2,96
GBR 21,54 21,14 19,94 20,11 20,31 20,15 20,50 20,15 19,41 -2,13
USA 22,16 21,65 20,22 20,39 20,63 20,54 20,64 20,69 -1,47
CHN 46,86 46,93 45,88 46,40 46,40 45,27 44,01 43,10 40,93 -5,93
JPN 27,15 26,39 24,96 26,47 25,10 25,01 25,10 25,47 -1,68
FRA 21,06 20,68 20,04 19,60 19,83 19,69 19,84 19,57 19,50 -1,56

La Cina ha subito una riduzione significativa del prodotto interno lordo derivante dal PIL nel periodo tra il 2007 e il 2015. Tra il 2007 il 2015 il prodotto interno lordo derivante dall’industria cinese è stato ridotto di un ammontare pari a 5,93% dal 46,86% al 40,93%. Nel periodo considerato il valore del prodotto interno lordo derivante dall’industria per l’economia italiana è diminuito del 2,96%. Tra il 2007 e il 2015 la Gran Bretagna ha ridotto il valore aggiunto derivante dall’agricoltura per un valore pari a 2,13%. I prodotto interno lordo dell’industria giapponese è diminuito dell’1,68% per l’economia giapponese. La percentuale di PIL derivante dall’industria per gli USA tra il 2007 e il 2014 è diminuita dell’1,47%. Il prodotto derivante dall’industria nell’economia francese è diminuito di un ammontare pari all’1,56% nel periodo tra il 2007 e il 2015. Il prodotto interno lordo derivante dall’industria per l’economia tedesca è diminuito dello 0,04% nel periodo tra il 2007 e il 2015.

Conclusioni. Il futuro dell’industria risulta essere incerto. Anche la percentuale di prodotto interno lordo cinese derivante dall’industria risulta essere ridotto nel periodo considerato. La riduzione del prodotto interno lordo derivante dall’industria è diminuito nel mondo occidentale ed anche nel mondo asiatico. Il sistema industriale tende ad essere sottoposto ad un ridimensionamento. L’industria è orientata ad essere un settore marginale della produzione di valore aggiunto anche se rilevante con riferimento alla capacità di imporre delle metodologie nuove in grado di avere un impatto anche sociale.

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