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Aics di Bari Aps in collaborazione con Ansi porta in scena lo spettacolo teatrale PAROLE INCATENATE

Aics di Bari Aps in collaborazione con Ansi porta in scena lo spettacolo teatrale PAROLE INCATENATE

La violenza può mostrare la sua distruttiva esistenza sotto molte forme e peggio ancora, può colpire chiunque senza distinzione alcuna, lasciando sul campo situazioni difficili da prevedere dalle quali non sempre si può rimanere indenni.
A.i.c.s. (Associazione italiana Cultura e Sport) presente sul territorio italiano è da sempre attenta nei confronti di tematiche che colpiscono soprattutto le fasce della società più deboli e quindi più a rischio devianza.
Dalla sua costituzione, negli anni ’60, Aics, attraverso i suoi soci, ha attivato progetti il cui scopo era dare delle possibilità diverse a chi vedeva la delinquenza, l’essere affiliati, essere “mafiosi” e appartenere alle cosche, come l’unica strada da seguire o l’unica soluzione.
Negli anni tanti sono stati gli ambiti di intervento: dai rioni periferici delle città, ai luoghi dove extracomunitari sono sempre più abbandonati e prede della malavita organizzata. Tanti gli strumenti utilizzati a questo scopo: lo sport, le attività di gruppo, il canto e molto ancora. I giovani, i bambini, le donne sono state le categorie su cui ha da sempre investito molta energia affinchè potessero rimanere indenni alle campane che la criminalità suona sempre più forte.
Aics è presente anche nei luoghi in cui vi sono già persone che hanno commesso errori e per questo devono scontare il prezzo del loro sbaglio. Gli istituti penitenziari sono dei complessi dove non si scontano delle pene, ma spesso possono essere anche dei luoghi dove trovare una seconda possibilità.
Dal 1982 è nato, con collaborazione del carcere di Rebibbia, la compagnia STABILE ASSAI, grazie all’idea del dott. Antonio Turco, registra e autore, nonché fondatore del progetto.
Il teatro come strumento con cui i detenuti provano a conoscersi, a capirsi e ad esprimere le proprie emozioni. Con questo principio negli anni tanti detenuti sono stati aiutati ed accompagnati nel riscatto.
I primi anni ’80 erano gli anni in cui lo Stato doveva ricostruire la propria identità dopo le stragi causate dei brigatisti e malavita organizzata come ad esempio l’uccisione dello statista Aldo Moro, la strage di piazza Fontana, l’assassinio di Piersanti Mattarella. Gli attacchi provenivano da tanti fronti ed avevano tante cause.
Bisognava vincere assolutamente una guerra interna scoppiata nel silenzio con la complicità del boom economico degli anni ’60 e ’70 e del benessere che si radicava imperterrito nelle famiglie.
Le azioni che furono adottate colpirono le organizzazioni sotto tanti fronti.
Antonio Turco, insieme al gen. Dalla Chiesa furono gli artefici di un progetto che mirava a smembrare le organizzazioni attraverso percorsi di inclusione nella società. In quegli anni partì il progetto della GIUSTIZIA RIPARATIVA.
E’ in questo contesto che nasce la compagnia “Stabile Assai”, per far riflettere su cosa è la malavita organizzata, l’essere un “boss”, un camorrista, uno stragista. Trasforma musiche popolari dei quartieri spagnoli, ad esempio, in opere musicali da portare in giro per raccontare i valori con cui nasce e cresce la malavita di domani. In ogni opera portata in scena vengono raccontate le cause, la vita quotidiana, gli stati d’animo di coloro che per forza o per volere accettano di delinquere. Tutto questo viene comunicato dalla voce di chi è costretto a pagare il prezzo allo Stato per ciò che ha scelto di essere infrangendo le regole della società in cui viveva.
La giustizia riparativa è un progetto che ha un duplice scopo: mentre raccontano ad altri cosa significa essere un detenuto, lo stesso protagonista si accorge di cosa è costretto a rinunciare, cosa era la sua vita, perché ha scelto di essere quello che lo ha portato in cella e soprattutto cosa avrebbe potuto essere se avesse avuto il coraggio di dire “NO!” a quella vita, facendo, nello stesso tempo nascere in lui la speranza e la voglia di sentirsi libero.
A Bari, grazie al Comitato Aics di Bari Aps, con la preziosa collaborazione di ANSI (Associazione Nazionale Scuole Italiane) comitato di Bari e la presenza dell’istituto SANTARELLA – DE LILLA di Bari il 27 marzo, nell’ambito del progetto dedicato ai ragazzi delle scuole medie Superiori voluto e realizzato da AncheCinema, sarà portata in scena lo spettacolo teatrale PAROLE INCATENATE della compagnia Stabile Assai.
Le voci di detenuti ed ex detenuti racconteranno e suoneranno gli amori lacerati e i ricordi più intensi che non saranno più vissuti. Parleranno degli amori che hanno scelto di aspettare o che invece non ci saranno più. Saranno omaggiati autori che hanno segnato la nostra letteratura contemporanea: da Pasolini e Viviani a Buttitta, Balestreri e Di Giacomo per enfatizzare l’importanza del percorso che la Compagnia Stabile Assai permette ai detenuti che accettano di farne parte.
Regia di Antonio Turco, attori: Tamara Boccia pedagogista, Giovanni Arcuri e Max Taddeini ex terroristi, Edmond Deidda ex detenuto. Musiche e arrangiamenti di Enzo Pitta, Roberto Turco, Lucio Turco.
In scena Lunedì 27 marzo presso AncheCinema a Bari.

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