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L’importanza della Bia negli sport di Endurance

L’importanza della Bia negli sport di Endurance

Dott. Andrea Foti Biologo Nutrizionista 

Con la bioimpedenziometria, che tutti ad oggi sigliamo con il termine BIA, possiamo seguire i nostri atleti nel miglior modo possibile, valutando e modificando il loro regime alimentare in base alla risposta fisica, sia essa finalizzata al miglioramento della performance sportiva o del peso corporeo. L’analisi descrive la massa cellulare, la funzione cellulare e l’idratazione di un individuo.

La bioimpedenziometria è una metodica veloce, molto precisa, poco invasiva, per l’analisi e il monitoraggio della composizione corporea nei suoi aspetti quantitativi, qualitativi e funzionali, utilizzando una tecnologia in grado di massimizzare l’efficienza delle misurazioni, anche quando applicata a pazienti affetti da disturbi a carattere infiammatorio cronico o correlati allo stress.

La BIA associata ad altre metodiche, come plicometria o adipometria, può darci un quadro ancora più completo sul nostro atleta, affiancando l’allenamento a una corretta alimentazione.

Perché è importante utilizzare la BIA negli sport di endurance? La BIA nello sport di endurance come:calcio, ciclismo, maratona, sci alpinismo, sci di fondo, podismo, triathlon, nuoto e tanti altri, diventa uno strumento fondamentale per monitorare l’atleta, perché eseguire misurazioni di bioimpedenza nel corso della preparazione fornisce informazioni sui cambiamenti indotti dallo sforzo fisico sullo stato dei liquidi corporei, massa cellulare e funzione cellulare.

È importante monitorare l’atleta sia prima di una prestazione fisica sia dopo per valutare lo stato dei liquidi corporei, fondamentale per evitare un’eccessiva perdita di questi.

Passando da uno stato di iperidratato/normoidratato a ipoidratato, infatti, si tende ad avere un calo della prestazione fisica, quindi è fondamentale fornire al corpo un costante e adeguato apporto di liquidi. Un atleta ben idratato migliorerà la sua prestazione rispetto ad un altro che invece si trova in una condizione di disidratazione.

Grazie ai dati ottenuto dalla BIA è possibile modulare l’allenamento e personalizzare il piano alimentare in funzione del soggetto migliorando nel tempo la performance.

Pagina facebook e instagram: Dr. Andrea Foti 

Sito: www.andreafotinutrizionista.it

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