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A MILANO UN IMPORTANTE EVENTO PER CELEBRARE CESARE PAVESE CON PIERFRANCO BRUNI

A MILANO UN IMPORTANTE EVENTO PER CELEBRARE CESARE PAVESE CON PIERFRANCO BRUNI

Lunedì 17 Dicembre, alle ore 18:30, presso lo storico GIAMAICA BAR in via Brera, 32 a Milano, si terrà un importante evento dedicato a Cesare Pavese, poeta e scrittore tra i più rappresentativi del Novecento letterario italiano.

L’evento, organizzato da OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS e dall’Associazione VERSO UN NUOVO RINASCIMENTO, in collaborazione con il CENTRO STUDI E RICERCHE “FRANCESCO GRISI”, con l’ISTITUTO DI CULTURA LETTERAIA ETNOANTROPOLOGICO “VIRGILIO E MARIA BRUNI – CARACCIOLO” e con la FONDAZIONE CESARE PAVESE di Santo Stefano Belbo, mira a mettere in evidenza gli aspetti più rappresentativi di un autore che ha creato dei veri e propri modelli letterari, estetici e linguistici. Un autore in cui i simboli, il mito, la nostalgia sono vissuti come archetipi esistenziali. Un personaggio che va oltre la storia e le ideologie per indagare il mistero custodito nelle memorie, attraverso i simboli che diventano mito.

All’evento saranno presenti Pierfranco Bruni (scrittore, poeta, saggista, già candidato al Nobel per la Letteratura), Stefania Romito (scrittrice, rappresentante letteraria del NUOVO RINASCIMENTO), Davide Foschi (artista, fondatore del NUOVO RINASCIMENTO), Rosella Maspero (presidente del NUOVO RINASCIMENTO), Luigi Genesio Icardi (presidente della FONDAZIONE CESARE PAVESE), Pierluigi Vaccaneo (direttore della FONDAZIONE CESARE PAVESE), Silvia Boggian (project Manager della FONDAZIONE CESARE PAVESE), Maurizio Cossa Majno di Capriglio (rappresentante della famiglia Pavese e membro del CdA – FONDAZIONE CESARE PAVESE e Silvana Caligaris (vice presidente del CdA – FONDAZIONE CESARE PAVESE).

Durante l’evento, che vedrà ufficializzare il gemellaggio tra il NUOVO RINASCIMENTO e la FONDAZIONE CESARE PAVESE, verranno approfonditi gli aspetti peculiari della personalità letteraria ed esistenziale del poeta delle Langhe attraverso l’ultima interessante pubblicazione di Pierfranco Bruni dal titolo “Amare Pavese” (Pellegrini Editore). Un testo che indaga e scava nella singolarità esistenziale di un’anima inquieta in cui la letteratura viene vissuta come nostalgico intreccio tra vita, morte e mito. Un poeta che ha concepito la solitudine come strumento di ricerca interiore mirante a rinvenire un’ancora di salvezza nell’amore, salvo poi ritrovarla nel sentimento tragico della morte illuminato dalla speranza.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, Paesi tuoi, La luna e i falò. Capolavori poetici e letterari in cui gli archetipi e i miti costituiscono una griglia simbolica che troverà la sua massima espressione in Dialoghi con Leucò. Un’opera che vede riaffiorare la figura di Bianca Garufi, la donna mito che incarna la vita e la morte, il mistero e la finzione, la bellezza e l’indefinibile. La Dama bianca che ha scavato nella sensualità del mito, simboleggiando un modello di sensualità e carnalità che rimanda alle figure mitologiche omeriche di Calipso e di Circe.

Aspetti di affascinante importanza messi in luce da un Pierfranco Bruni che, ancora una volta, stupisce per il suo eclettismo intellettuale e per la sua straordinaria attitudine all’analisi comparata tra i vari ambiti umanistici della conoscenza e del Sapere. Dalla letteratura alla filosofia, passando per l’antropologia, Cesare Pavese si manifesta in tutta la sua sublimazione contemplativa nel ripercorrere il viaggio omerico all’interno di una grecità nella quale convivono visioni antropologiche primitive. Un navigare nelle pieghe più nostalgiche della sua infanzia in un viaggio vissuto come distacco e separazione. Un’antropologia dell’anima, quella di Pavese, che si rifà a Ernesto De Martino e a Mircea Eliade dal quale mutua l’attitudine a un superamento della storia attraverso i sentieri della memoria. Per Pavese la storia non è cronaca, non è racconto del reale, bensì mistero che si raccoglie tra i segreti del ricordo. Solo così il simbolo può attraversare la storia e divenire mito. Il fuoco è un altro aspetto pavesiano, vissuto come archetipo esistenziale, sul quale si focalizza l’acutezza indagatrice di Pierfranco Bruni. Un elemento simbolico e metaforico interpretato da Pavese in chiave antropologica e sensuale, richiamando la concezione passionale dannunziana. Falò le cui ceneri nascondono perfino la memoria che viene illuminata dal chiarore della luna. Un concetto di fuoco che si ritrova in molti suoi racconti tra cui quello incompiuto, scritto a quattro mani con Bianca Garufi, dal titolo Fuoco grande. Bianca Garufi, la donna mito simboleggiante il mare che fa da contraltare all’attrice americana Constance Dowling che diviene metafora del viaggio che rompe il desiderio dell’attesa per dare un senso al finito.

Cesare Pavese, un poeta che ha fatto della tragicità del vivere una sublimazione sensoriale ed emozionale che penetra le nostre menti inducendoci a osservare la realtà della vita con gli occhi dell’anima.

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