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Parodontopatia, Emozioni, Microbiota Orale, Vescicale,Sistemico e Patologia Prostatica

Parodontopatia, Emozioni, Microbiota Orale, Vescicale,Sistemico e Patologia Prostatica

dott. Enrico Cembran
La #Prostata è una ghiandola caratteristica dell’apparato genitale maschile, la cui attività è regolata dagli ormoni, in particolare androgeni.
Situata alla base della vescica, è deputata a secernere un liquido che, durante l’#attività #sessuale, si unisce nell’uretra che l’attraversa, con quello seminale.
Rappresenta la sede della vita sessuale e quindi emotiva dell’uomo, dunque, in termini energetici, in essa si concentrano molti stimoli eterei, fra i quali le emozioni legate al piacere, delusione e senso di competenza maschile. Detti stimoli, non potendosi manifestare correttamente, possono utilizzare quest’organo, tipicamente maschile per esplicitarsi.
In termini #emozionali, la Prostata, organo riproduttivo maschile, equivale all’utero femminile, veicolante, al pari di questo, la necessità archetipica e biologica di riprodursi e moltiplicarsi. È questa una caratteristica che, a sua volta, metaforicamente, rappresenta il bisogno di sentirsi riconosciuti ed accettati, quindi un testimone inconscio del proprio valore biologico.
Il fatto è, che nell’Inconscio collettivo, le problematiche sessuali femminili tendono ad esplicitarsi con maggior facilità di quelle maschili che, al contrario, tendono ad essere sempre negate o camuffate.
Di qui, la tendenza ad una minor prevenzione, da parte degli uomini, meno adusi alle procedure andrologiche, guarda caso, quasi tutte, ritenute ingiustamente di tipo deprimente, se non altro a livello inconscio, del proprio senso di #virilità.
Per una donna, uno stato di anorgasmia e/o di mancanza di desiderio sessuale, è socialmente più accettabile e quindi, più facilmente riferibile.
Per un uomo, negli stessi termini, ammettere soprattutto a se stesso, di essere insoddisfatto o impotente e quindi, a causa di ciò, frustrato, rappresenta un ostacolo alla manifestazione della sua #virilità, in tal modo, messa in seria discussione, soprattutto da se stesso.
Nello stesso ambito, è risaputo e comunemente accettato il maggior bisogno della componente emotiva, nella sessualità femminile. Viceversa, per l’uomo, tutto sembrerebbe ricondursi, per lo meno in termini di consapevolezza condivisa, ad un bisogno più strettamente meccanico ed istintivo.
Ed è proprio questa impossibilità, se non altro relativa, di esprimere il proprio microcosmo emozionale, che può creare il “terreno di coltura” della patologia prostatica, ferme restando, le comuni cause finali, riconosciute scientificamente, che la Medicina delle Emozioni non nega in nessun modo.
Per un “#uomo #vero”, in sostanza, è quasi vietato parlare del bisogno di una sessualità più complessa di quella strettamente meccanica, con ciò, ammettendo la sua possibile paura di non essere all’altezza, esplicitando quella componente femminile insostituibile della sua struttura energetica, auto castrandosi simbolicamente.
Per lo stesso “uomo vero”, la soddisfazione sessuale, dovrebbe quindi coincidere con l’eiaculazione. Al di fuori di ciò, la rabbia, l’insoddisfazione e conseguente frustrazione sessuale, derivanti dalla mancata percezione di desiderio e sottintesa convalida da parte della propria partner, divengono sentimenti da re introiettare, obbligando la #Psiche ad una loro sepoltura nel #Subconscio che, guarda caso, a livello energetico, risiede nei primi due #Chakra, quello della #Base e lo ‘#Splenico.
Ecco perché, aldilà di tutte le forme infiammatorie, prevalenti nella gioventù, che magari, al contrario possono veicolare un messaggio di grande e talvolta promiscua attività sessuale, l’#Ipertrofia #Prostatica viene considerata, nel corso della senescenza, un fenomeno quasi normale, una delle manifestazioni parafisiologiche del decadimento cronologico.
La biochimica infatti insegna che la diminuzione della produzione del #testosterone, con aumento relativo di ormoni di tipo femminile, a livello prostatico, sono le cause terminali dell’induzione dell’Ipertrofia Prostatica.
In questi termini, tale processo, cosa sarebbe, se non un estremo tentativo della propria virilità messa abbondantemente in discussione, fra l’altro dalla crisi di identità e dei valori sociali, di riemergere?
Del resto, l’uomo maturo, sessualmente attivo, non è ben visto socialmente, evocando stereotipi di tipo più che discutibile, classica l’associazione con la razza suina, il cosiddetto “#vecchio #porco”.
L’uomo frustrato dunque, progressivamente, si ritira dal suo ruolo sociale, ritenendosi, inconsapevolmente incapace di sopportare la pressione e le sempre più impegnative prestazioni richieste da un sistema sociale impazzito, ormai privo di controllo.
Epifenomeno da non sottovalutare, è l’#alterazione della #postura, susseguente alla depressione del #Centro #Energetico #Splenico, identificantesi nel Secondo Chakra. Tali alterazioni posturali e fasciali, a loro volta, incidono sulla circolazione sanguigna del distretto, in un equilibrio bidirezionale con lo squilibrio emotivo.
Tutto ciò, non può, a sua volta, non amplificare l’insoddisfazione.
In termini puramente emozionali, le patologie prostatiche, possono essere precedute da alcuni addensamenti di tipo energetico, evocanti “semplice” dolore, in assenza di problematiche anatomofilsiologiche.
Ciò può manifestarsi in caso di percezione della diminuzione delle proprie capacità fisiche o sessuali, o della difficoltà di rendere felice la propria partner. Lo stesso meccanismo, del resto, può manifestarsi anche nel caso della percezione di una propria minor #competenza e #competitività, in senso lavorativo o sociale, ad esempio, nel caso del collocamento in #pensione, non correttamente elaborato e valorizzato.
Fra le cause più recentemente acclarate di questa patologia, c’è l’influenza del #Microbiota #Intestinale sulla capacità di metabolizzare e catabolizzare i precursori ormonali estrogeni e/o androgeni, influenzandone i livelli sistemici.
Teniamo presente che gli estrogeni incrementano il rischio di cancro alla prostata, dunque, un aumento delle specie batteriche correlate, può esporre l’individuo all’insorgenza del tumore.
La relazione fra Microbiota ed Ormoni, si esplicita, naturalmente, anche in senso inverso.
Da ultima, ma non per importanza, esiste una specifica relazione fra il #Microbiota #Orale e la corretta funzione della Prostata.
Tale relazione riguarda ovviamente la potenzialità di regolazione del livello di infiammazione sistemica del Microbiota Intestinale, ma anche e soprattutto il frequentissimo rinvenimento di alcuni germi patogeni del cavo orale, nelle infezioni dell’apparato Prostatico.
Nella storia clinica dei portatori di patologia prostatica, è spesso rinvenibile uno stato di #parodontopatia di media ed elevata gravità. I batteri sostenenti questa patologia, sono spesso rinvenuti in un organo molto distante dalla cavità orale, portando gli studiosi a pensare che ci sia un possibile meccanismo di trasporto a distanza, ad esempio, tramite la via ematica.
Si tenga presente che in condizioni normali, la prostata sembrerebbe non avere una flora batterica propria, frequentemente presente invece, in situazioni patologiche.
Si tenga altresì presente che, Il microbiota urinario è spesso alterato in presenza di cancro prostatico con aumento di specie pro-infiammatorie.
Infine, una buona notizia: buoni livelli di #Melatonina sembrano ridurre il rischio di contrarre un tumore maligno alla prostata.
L’’Epifisi o #Ghiandola #Pineale, centro energetico del #Settimo Chakra, o della #Corona, è l’organo produttore di questo ormone.
La Pineale, viene definita, in termini energetici, la Porta d’Ingresso della Coscienza. Attraverso essa, i concetti spirituali possono essere trasformati in strutture materiali.
In termini endocrini, interviene nella regolazione del delicato bilancio ormonale sistemico.
In tale ruolo, interviene anche nella regolazione della #pubertà, giocando infine, un ruolo importante nel controllo della produzione e della funzione di altri ormoni implicati nell’insorgenza di alcuni tumori, come quello al seno o alla prostata.
Uomini che presentano più bassi livelli di Melatonina nelle urine hanno un rischio di sviluppare un tumore prostatico aggressivo del 75% più alto rispetto a chi ha livelli di melatonina più alti.
Proprietà letteraria riservata
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