Caricamento in corso

Herpers orale ed emozioni

Herpers orale ed emozioni

Di Enrico Cembran
Medico Odontoiatra ed Olista
Proprietà letteraria riservata
 
Una delle patologie odontoiatriche più subdolamente ripropostesi durante la recente pandemia, è stata senz’altro manifestazione orale dell’infezione da #Herpes #Virus.
Tutti sanno che di Herpes ci si ammala con la Varicella, per poi guarire, anche se incompletamente.
In pratica, si addiviene ad uno stato di quiescenza e convivenza con l’agente patogeno, accettandone la presenza, per tutta la vita, incorporato in genere, sul DNA delle cellule di alcune guaine di rivestimento nervoso.
Tale equilibrio, richiede un intervento energetico, volto ad esaltare un certo tipo di risposta immunitaria.
Tale equilibrio, può essere disturbato da alcune esigenze fisiologiche e patologiche, tutte interagenti con la competenza immunitaria.
Fra queste, quelle della sfera emozionale.
Frequentissime le manifestazioni Herpetiche, durante il lutto, soprattutto genitoriale.
Gli “herpetici” in genere sono persone molto empatiche e sensibili, in grado di farsi carico dei problemi delle persone che li circondano.
Tale impegno, li obbliga a farsi in quattro, posponendo se stessi a tutto.
Lo stesso impegno, può generare quella tossicissima emozione che è l’aspettativa di gratitudine.
Lo scontro con la dura realtà, può creare la tossicità affettiva necessaria a scatenare la reazione da distress emotivo.
Dopo tale brusco risveglio, compaiono, sulle mucose (in questo caso) palatina e meno frequentemente alveolare, delle lesioni, dapprima vescicole e poi francamente necrotiche, spesso confuse con le afte da disbiosi oro-intestinale.
Il trattamento con il #cortisone e gli #antivirali, in genere camuffa il quadro clinico, vicariandolo su un altro organo, spesso il fegato, centrale di metabolismo e trasformazione degli alimenti, tossine ed emozioni.
In tal caso, si perde il grande valore diagnostico e terapeutico del sintomo che così faticosamente ha lottato per emergere dalle paludi del Subconscio.
L’avvertimento, la richiesta di cambiamento.
La preghiera di non dipendere mai più dalle proprie illusioni.
La bocca svolge, in questo caso, il ruolo di organo comunicante stimolato ad esplicitare, in quanto represso
Esistono terapie non invasive, per questa dolorosa edinvalidante patologia, fra cui, le tanto banalizzare e derise #terapie #omeopatiche.
Print Friendly, PDF & Email