
Di Enrico Cembran
Medico Olista
Proprietà letteraria riservata
La perdita della capacità di percezione sensoriale spirituale, tipica dell’essere umano socializzato, rende gli organi di senso materiale (occhi, orecchie, naso, pelle, bocca), strutture prioritarie dell’interazione ecosistemica.
In sostanza, attraverso l’acquisizione della #Coscienza, l’Individuo senziente, perde le capacità di percezione sovrasensibile, tipiche del mondo animale, divenendo dipendente da quella di tipo materiale, per definizione limitata e soggetta al filtro discriminante della mente logica.
Tra gli organi di senso materiale, gli occhi, rappresentano di certo quelli più importanti, attraverso la loro capacità di percepire e comunicare la soggettiva visione della realtà, fatta di struttura (materia), forme (discriminazione) e colori (emozione e sentimento).
Gli occhi sono due, perché sono dotati di alcune caratteristiche differenti, le quali, a livello del Sistema Nervoso Centrale, vengono riassemblate, creando così, un’immagine sommariamente definibile unica.
Attraverso questa, oltre ad acquisire informazioni circa la spazialità della realtà, è possibile, esclusivamente acquisire dati di tipo logico ed attraverso questi, formulare pensieri coerenti, ma limitati.
Tali dati, portano a conformare una realtà risonante con la propria conoscenza, dunque, non esaustiva.
L’occhio destro, psicoenergeticamente è una struttura maschile e come tale, è responsabile della percezione strutturale. È legato alla #dimensione #affettiva.
L’occhio #sinistro, struttura psicoenergeticamente femminile viceversa, è responsabile della visione verticale.
Attraverso questa, oltre a percepire le dimensioni e la profondità di ciò che si osserva, si è in grado di analizzare l’evidenza percepita, con un’ottica capace di tenere conto di ulteriori manifestazioni della realtà, l’#immaginazione.
Tale capacità è vivissima nei bambini capaci di percepire strutture apparentemente invisibili agli adulti.
Questa si perde con il progredire della socializzazione, dunque, sarebbe una caratteristica già presente nel DNA di ognuno, ma che viene progressivamente inibita dagli stimoli educativi ed ecosistemici recepiti dall’#Epigenoma.
Essa trae la sua essenza dagli #archetipi, manifestantisi attraverso le metafore espresse dai #simboli. Per questo motivo, l’occhio sinistro si associa alla #personalità. È questo l’occhio che funziona in difesa, adocchiando il #pericolo.
La sua caratteristica femminile, lo rende un organo di tipo ricettivo, capace di attraversare tutti i piani della realtà, comprendendo le ragioni della sua manifestazione.
Di tutti i sensi, la vista è quella maggiormente connessa con il piano sentimentale e per questo, alcuni suoi difetti, sono in stretta correlazione con il vissuto emozionale.
Il paradigma sostenente l’essenza della Medicina delle Emozioni, afferma che il sintomo corrisponde al messaggio attraverso cui l’Anima cerca di ricomporre il suo squilibrio energetico.
Tale squilibrio, si manifesterà nei #Chakra, centrali energetiche a loro volta rappresentanti gli stati di coscienza dell’individuo, e quindi, attraverso gli organi che da questi ricevono il sostegno energetico.
In virtù di ciò, pur non negando in nessun modo le cause terminali anatomo-fisio-patologiche, sarà possibile riconoscere per ogni malattia oculare, una matrice emozionale.
Tale caratteristica, in prima battuta, andrà parametrata con l’equilibrio fra le energie di tipo maschile e femminile di ogni essere senziente.
Nel #Cielo #Posteriore, l’esistenza nel piano incarnativo, lo spazio di tempo dopo la nascita, se l’occhio interessato è il destro, la patologia riguarda il rapporto con l’energia femminile, se l’occhio interessato è il sinistro la patologia riguarda il rapporto con l’energia maschile.
Il contrario, se la malattia è congenita o nell’attività onirica, riguardando tale energia, il Cielo #Anteriore, la porzione dell’esistenza non materiale.
Da notare che in questo ambito, la caratteristica di maschile o femminile, può riguardare tanto la manifestazione intrinseca quanto quella estrinseca all’individuo.
Gli occhi risultano la parte più espressiva del viso, veicolando in maniera diretta, i messaggi dell’#Anima.
Ed è per questo motivo che la realtà percepita non è e non può essere obiettiva, ma il frutto di un’elaborazione della propria psiche.
In termini strettamente emozionali, le malattie oculari possono rivelare la difficoltà ad osservare ciò che nella realtà percepita, suscita dolore e/o resistenza nel proprio essere emozionale.
Nel caso della #Miopia (vedere da lontano), sarà il futuro,
nella Presbiopia (vedere da vicino), sarà il presente o l’immediato futuro.
La #Cataratta, sarà, un velo pietoso posto sul proscenio fosco che si sta materializzando negli ultimi anni della vita, quelli che non si vogliono vedere.
Nel caso dell’#Astigmatismo (vedere poco nitido e distorto da lontano e da vicino) si opporrà resistenza alla visione della realtà, distorcendola.
Nel #Glaucoma, la resistenza alla visione è la misura di quanto si debba imparare a lasciare andare, allentando la pressione generata da se stessi.
La #Congiuntivite ed il #Calazio, qualsiasi sia la loro origine, parlano di grande rabbia per ciò che si è costretti a vedere.
Nello #Strabismo, l’incapacità di osservare la realtà da un altro punto di vista, tenta di annullare le fisiologiche diversità fra i due organi.
L’#Epifora, la Lacrimazione spontanea, apparentemente immotivata, evoca la presenza di contenuti emozionali non rimossi che suscitano grande tristezza.