Paradentosi o piorrea alveolare nella medicina delle emozioni

𝓓𝓲 𝓔𝓷𝓻𝓲𝓬𝓸 𝓒𝓮𝓶𝓫𝓻𝓪𝓷

𝓜𝓮𝓭𝓲𝓬𝓸 𝓒𝓱𝓲𝓻𝓾𝓻𝓰𝓸 𝓞𝓭𝓸𝓷𝓽𝓸𝓲𝓪𝓽𝓻𝓪 𝓮 𝓞𝓵𝓲𝓼𝓽𝓪

𝙋𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙚𝙩𝙖̀ 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙧𝙞𝙨𝙚𝙧𝙫𝙖𝙩𝙖

 

La funzione preminente della dentatura si esplicita nel #mordere, atto che a sua volta richiama il concetto insito dell’aggressività archetipica del mondo animale.

Tale stato d’animo nulla ha a che vedere con la violenza fine a se stessa, rappresentando la base della #sopravvivenza, nel mondo animale.

Potremmo quindi dire che, 𝙞𝙣 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙤 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙡𝙖𝙩𝙤, 𝙡’𝙖𝙥𝙥𝙖𝙧𝙖𝙩𝙤 𝙢𝙖𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙧𝙞𝙘𝙝𝙞𝙖𝙢𝙖 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙥𝙖𝙘𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙖𝙛𝙛𝙚𝙧𝙧𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀, 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙞𝙨𝙪𝙧𝙖 𝙞𝙣 𝙘𝙪𝙞, 𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙥𝙖𝙘𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙨𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙞𝙤̀ 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙚̀ 𝙖𝙙𝙙𝙚𝙣𝙩𝙖𝙩𝙤, 𝙚𝙨𝙥𝙡𝙞𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙡𝙖 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙨𝙚𝙥𝙖𝙧𝙖𝙧𝙨𝙞 𝙙𝙖 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙘𝙤𝙨𝙖.

Pertanto, 𝙡𝙖 𝙢𝙚𝙩𝙖𝙛𝙤𝙧𝙖 𝙫𝙚𝙞𝙘𝙤𝙡𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡’𝙤𝙧𝙜𝙖𝙣𝙤 𝙢𝙖𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙥𝙪𝙤̀ 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙚𝙧𝙣𝙚𝙧𝙚 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙡’𝙖𝙜𝙜𝙧𝙚𝙨𝙨𝙞𝙫𝙞𝙩𝙖̀, 𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙖 𝙣𝙚𝙘𝙚𝙨𝙨𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤.

Il dente, deriva dalla specializzazione di uno dei tessuti più importanti della struttura corporea ed animica dell’essere umano, l’Osso.

Questa struttura, a sua volta, rappresenta tanto il #sostegno e la #protezione fisici, quanto, in campo immateriale, 𝙡’𝙤𝙧𝙜𝙖𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙥𝙪𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙖𝙡 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙚𝙜𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙄𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞𝙩𝙖̀, cioè, tutto ciò che rende un’entità definibile e riconoscibile.

Per cui, i denti, collaborano anche a definire lo stesso Principio d’Identità Individuale, non a caso, l’essere umano, necessita di due dentizioni, delle quali, la prima riguarda solo l’infanzia.

𝘼𝙡𝙙𝙞𝙡𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞 𝙘𝙡𝙖𝙨𝙨𝙞𝙘𝙞 𝙣𝙚𝙨𝙨𝙞 𝙘𝙖𝙪𝙨𝙖𝙡𝙞, 𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙖 𝙈𝙚𝙙𝙞𝙘𝙞𝙣𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙀𝙢𝙤𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙣𝙤𝙣 𝙣𝙚𝙜𝙖, 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙋𝙖𝙧𝙖𝙙𝙚𝙣𝙩𝙤𝙨𝙞, 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙚𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙛𝙞𝙣𝙞𝙩𝙖 𝙋𝙞𝙤𝙧𝙧𝙚𝙖 𝘼𝙡𝙫𝙚𝙤𝙡𝙖𝙧𝙚, 𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙞𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙞 𝙫𝙚𝙧𝙨𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙨𝙞 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙨𝙖𝙣𝙞, 𝙢𝙚𝙩𝙖𝙛𝙤𝙧𝙞𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙥𝙪𝙤̀ 𝙚𝙨𝙥𝙡𝙞𝙘𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙙𝙚𝙨𝙞𝙙𝙚𝙧𝙞𝙤 𝙞𝙣𝙘𝙤𝙣𝙨𝙘𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙜𝙧𝙖𝙣 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙖 𝙞𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞𝙩𝙖̀, 𝙧𝙚𝙜𝙧𝙚𝙙𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙤 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙣𝙛𝙖𝙣𝙩𝙞𝙡𝙚.