La “politica della ripresa”, intervista all’avv. Filiberto Palumbo

di Maria Pia Iurlaro

La “politica della ripresa” deve prescindere dalle originarie posizioni dei partiti. Tutti insieme, essi devono concorrere nel gestire la ripresa.

Domanda sempre più ricorrente: Ma dopo la crisi da coronavirus, esisterà ancora, in politica, una sinistra e una destra?
La risposta, in genere, è del tutto evasiva. Verità è che, in una situazione di conclamata emergenza, bisogna ripartire da scelte che tengano conto delle sollecitazioni che provengono anche da posizioni diverse: Aprire? non aprire? Privilegiamo la salute o l’economia?

È possibile, dunque, individuare una soluzione che tenga conto di entrambe le esigenze?
Bisogna attuare scelte che siano il più possibile condivise; le più facili da condividere, a mio avviso, sono quelle che riescono a coniugare le nostre necessità con i principi della Costituzione. Ci accorgeremmo presto della sua attualità ed efficacia, anche in un periodo difficile, come quello che stiamo vivendo.
Sanità ed economia: due valori costituzionali, spesso in apparente contrasto tra loro. Soltanto la vera politica sarà in grado di coniugarli, ponendo paletti capaci di determinarne i limiti e le rispettive valenze.
La sollecitazione: cerchiamo di dare il meglio; la situazione è davvero critica! Alla malattia, oggi ancora incontrollabile, si aggiunge la fame…., e di questa noi conosciamo le origini!

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