Alcuni giorni fa avevamo presentato, per “Polis Notizie”, il concerto monografico dedicato alla figura di Aldo Moro: La verità nascosta una opera da camera composta dal m° Biagio Putignano su testi (lettere) del mai abbastanza compianto esponente politico vittima della follìa brigatista. Lettere selezionate dal bravo giornalista-Rai Enzo Quarto per ricordare a noi tutti il conterraneo onorevole di Maglie, in occasione del centenario della sua nascita: quattro episodi costruiti sullo schema della antica tragedia greca ma con un impegno musicale tutto rivolto alla contemporaneità, e cioè alla musica d’oggi che si studia di “ricreare l’impatto timbrico acustico e percussivo delle armi da fuoco, che in quel periodo dominavano ferocemente i fatti di cronaca più eclatanti”. Era ovvio che lo stile e la sostanza musicale di Putignano non potevano non sposarsi se non con la ‘difficile’ musica classica (colta) contemporanea, senza cioè indulgere in facili e orecchiabili motivetti che lasciano il tempo che trovano. Una difficoltà in essere che attanaglia che scrive di musica contemporanea spesso resa ‘difficile’ se non ostile all’ascolto di un pubblico disabituato a tale tipo di espressione e di linguaggio musicale. Un pubblico di ascoltatori cioè disabituato, almeno da noi qui in Puglia e a Bari, dove essa è del tutto assente dai programmi delle associazioni e/o dei teatri musicali blasonati ma incapaci di ‘svecchiare’ il repertorio, e pertanto di svolgere un compito, una funzione educativa che gli è dovuta e che appunto dovrebbe partire dal presente, dalla contemporaneità per poi volgersi o ri-volgersi al passato. Come spesso andiamo ripetendo (ahimè invano!) è come spiegare la pittura o la letteratura italiana fermandosi a Raffaello o a Leopardi o a Sciascia: e dopo? Cosa è avvenuto dopo, nella storia della musica? In definitiva siamo più o meno abbastanza abituati nel leggere e capire una poesia di Montale o godere di un quadro di Picasso, ma poi lo stesso non avviene se ascoltiamo Stravinsky, Schonberg, Webern, Cage, Nono e… Biagio Putignano.
La verità nascosta presentata con un bel successo alla chiesa barese di S. Teresa dei Maschi voleva essere anche questo. Una bella idea, una forte esecuzione che aveva un indubbio animatore nel m° Filippo Lattanzi alla testa di un ensemble di strumentale e di percussionisti suoi allievi al Conservatorio di Bari supportato da una schematica regìa di Deborah De Blasi. La ‘controfigura’ di Aldo Moro (il baritono Stefano Stella) sedeva davanti ad una macchina da scrivere sui cui annotava le famose lettere inviate dal covo di via Montalcini alla moglie “la mia dolcissima Noretta”, ai figli e al nipotino Luca. Siamo rimasti noi, e il pubblico presente, come ‘rapiti’ da quella drammatica storia che ci è ricomparsa davanti nella sua cruda e crudele realtà. Fu quello un atto criminoso che ha pesato sulla storia del nostro Paese, e che forse da quell’evento non si è mai del tutto ripreso, civilmente e politicamente…
Ma la contemporaneità musicale più spinta e tuttavia molto utile di Biagio Putignano, si è poi sposata con un bel concerto classico nella accezione più acclarata del termine. La ‘Camerata Musicale Barese’ ha inaugurato lunedi 22 ottobre la sua stagione musicale con un concerto ‘tradizionale’ su musiche di Schubert e Schumann. Sul palcoscenico del teatro Petruzzelli si esibiva la Kodaly Orchestra, compagine magiara (ungherese) ben diretta dal m° Daniel Somogy Toth nella Sinfonia schubertiana n. 4. Ma a noi interessava ascoltare una giovanissima ‘capellona’, la violoncellista appena diciannovenne, italiana- romana de Roma: Erica Piccotti, una sorpresa tra le sorprese, una più che promessa, una certezza a pieno titolo forte di un temperamento di fuoco, di una acuta capacità di fraseggio, di abili sonorità modulate. Insomma una interpretazione vera e propria del sublime Concerto per violoncello e orch. di Schumann, degna di tante altre storiche che abbiamo ammirato e che conosciamo (Maisky, Rostropovich, Jacqueline du Pre), e che per la nostra giovanissima Piccotti lascia benissimo sperare in grazia di questa musicista-violoncellista a tutto tondo.
