“Rabarama” (Intervista, di Fedele Boffoli, a Paola Epifani)

di Fedele Eugenio Boffoli

Paola Epifani, scultrice, in arte “Rabarama”, tra i maggiori artisti del panorama dell’arte contemporanea italiana, nasce a Roma nel 1969, risiede a Padova, dove vive e lavora; tra i soggetti più caratteristici delle sue opere: uomini, donne, ibridi, decorati da colori, simboli, lettere e geroglifici… Ha da poco esposto presso la “Galleria d’Arte Marano”, a Cosenza. Qual è il messaggio, esplicito, che intende inviare con le sue creazioni?

La mia arte è indissolubilmente legata all’essere umano ed alla ricerca di se stesso, che lo porti ad una maggiore consapevolezza della sua interiorità. Ho voluto interpretare questa ricerca tramite l’epidermide delle mie creature, iniziando con tanti tasselli, a forma di puzzle piuttosto che a nido d’ape, ad identificare tutto ciò che ci compone come esseri, partendo dalla genetica fino alle contraddizioni dell’animo umano, sempre in mutamento. Con lo studio delle filosofie orientali ho ampliato la mia visione, rendendo i miei umanoidi portatori di un messaggio che rifletta sia la ricerca interiore che il rapporto con altri esseri e con l’universo. Ogni simbolo ha una sua specifica valenza che mi auguro il fruitore della mia arte sappia analizzare e dare ad esso significato riferendosi a quelle che sono le sue emozioni e sensazioni interiori.

Uno pseudomino d’arte, così particolare, che incuriosisce, Rabarama è un personaggio esistito? Un concetto? Un nome composto ispirato alle filosofie d’oriente?

Il mio nome d’arte deriva da un motivo personale legato al mio passato di cui non rivelo mai la ragione, tuttavia con il passare del tempo ed approfondendo la conoscenza delle filosofie antiche, ho scoperto che in Sanscrito RABA significa “segno” mentre RAMA è legato alla divinità. Se all’inizio l’intenzione era un’altra, mi è sembrato poi quasi il destino ritrovare nel mio nome d’arte quel “segno divino” che viene impresso nelle mie sculture nel momento creativo.

L’arte contemporanea versa in uno stato di grave crisi, gli stessi mercati sono in difficoltà, sembrano mancare contenuti, universali e di senso, la creazione artistica pare, sempre più, ridursi ad una cronaca, autoreferenziale, del disagio quotidiano; concorda?

Concordo in pieno. Purtroppo la società in cui viviamo ora versa in uno stato di crisi che credo essere legato alla massificazione dell’essere, mi spiego meglio: non siamo più portati a pensare a noi stessi e quindi a badare ai nostri bisogni primari non solo fisici ma anche emotivi, in quanto la società ci impone il soddisfacimento dei bisogni degli altri prima di ogni altra cosa. In questo modo ci stiamo lentamente trasformando in esseri senza identità, legati gli uni agli altri in un concetto fintamente altruista, ma che nasconde un obiettivo di standardizzazione a canoni imposti. In tutto ciò l’artista è disorientato, in quanto da sempre anima libera e capace di vedere il mondo attraverso un’altra prospettiva. Ecco che quindi scaturisce disagio verso una società sempre più monotona a cui l’artista non riesce a sottomettersi senza in qualche modo rinunciare ad una parte sostanziale di sé.

Cos’è per lei l’Arte, riesce ad immaginare una vita, personale e collettiva, senza?

L’arte è il mio personale modo di comunicare con l’esterno. Cerco, attraverso la stessa, di infondere in chi la osserva curiosità e quindi l’impulso ad esplorare in maniera del tutto personale quali possono essere i significati dei simboli che incido sulla pelle delle mie opere, ispirando, spero, una ricerca anche interiore che dia più consapevolezza di sé al fruitore delle mie sculture. Soprattutto nell’ultimo periodo, la maggior parte delle opere ha dei simboli nascosti, legati ai Chakra piuttosto che alle Rune o ai Ching, ognuno di essi ha un significato che può poi riflettersi sulla vita di ciascuno di noi. Ne consegue che ritengo impossibile immaginare un mondo senz’arte, poiché significherebbe fare a meno di un mezzo di comunicazione che arriva più in profondità delle parole.

Quali le sue prossime mostre?

Le prossime mostre in programma si svolgeranno sia in Italia, più precisamente in Liguria ed in Sardegna, che all’estero, ovvero in Olanda e Cina. Sono felice di poter esporre le mie creature e riuscire a far emozionare in ogni parte del mondo, e mi auguro di poterlo fare ancora per molto tempo.

Fotografie: fonte web

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